Parolin a Expo: "Padiglione Santa Sede è un invito alla riflessione"
Il segretario di Stato ha visitato lo spazio vaticano e l'edicola Caritas nella esposizione universale di Milano.
"È una traduzione quasi plastica dell'invito che il Santo Padre ha rivolto all'Onu". Così il il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha descritto il Padiglione della Santa Sede esposto a Expo Milano 2015, che ha visitato ieri, mercoledì 30 settembre.
Il porporato, da poco tornato dal viaggio di Francesco a Cuba e Stati Uniti, ha affermato che lo spazio vaticano a Expo, con la mostra fotografica e i suoi tre cortometraggi, presenta le stesse questioni rilevate dal Pontefice a New York, nel suo discorso davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ovvero i temi dell'ambiente, della cura del Creato, e di come questi siano legati all'esclusione sociale dei più poveri. "Questo padiglione - ha aggiunto - ha una dimensione particolare perché è un invito alla riflessione sui grandi problemi dell'uomo e sulle risposte che la Chiesa dà a questi problemi e a queste difficoltà. Mi ha colpito entrando qui questa insistenza sulle persone, questa galleria di volti, l'insistenza sulle persone concrete non sui temi astratti, sulle difficoltà vissute da ogni persona, da intere popolazioni".
Il collegamento con quanto detto dal Santo Padre alle Nazioni Unite la settimana scorsa starebbe proprio in questa "concretezza", come ha affermato il Segretario di Stato: "Il Papa ha chiesto di non trasformare i grandi problemi del mondo soltanto in teoria, ma di vederli riflessi nel volto di ogni uomo e ogni donna. Ha insistito su questa concretezza. Quello che manca, è la volontà politica per dare una risposta umana a questi problemi che deve incarnarsi in scelte pratiche e costanti".
Rispondendo a una domanda dei cronisti, sui temi toccati oggi da Papa Francesco nella sua Udienza generale in piazza San Pietro, in cui ha parlato ancora del suo viaggio a Cuba e negli Stati Uniti, toccando temi politici come le aperture storiche tra i due Paesi ritornati a parlare dopo 54 anni di gelo diplomatico, il cardinale ha ripetuto le parole del Papa: "Dio vuole costruire i ponti, siamo noi che costruiamo muri".
L'Expo, come occasione di incontro, "il trovarci accomunati da una realtà che unisce", come il cibo, sia nella sua realtà materiale sia in quella spirituale, è "occasione di condivisione", ha poi soggiunto. E si è detto colpito soprattutto dalla grande partecipazione, anche durante un giorno feriale, e dal tentativo, da parte dell'Italia, di "dare contenuti di natura culturale, spirituale, etica a questa proposta che altrimenti potrebbe ridursi a una semplice sagra paesana". Per quello che riguarda la partecipazione della Santa Sede, invece, il porporato ha raccontato come la decisione di partecipare sia nata proprio dalla convinzione di un invito alla riflessione e all'approfondimento di grandi valori legati anche "a questa realtà umana che è il cibo, e penso che lo scopo sia stato raggiunto".
Prima di visitare il padiglione della Santa Sede e poi l'edicola Caritas, il segretario di Stato vaticano è stato accompagnato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano Graziano Delrio nella visita a Palazzo Italia, dove ha anche pranzato assieme alla delegazione vaticana, composta da mons. Erminio de Scalzi, Vescovo ausiliario di Milano, mons. Pasquale Iacobone e Luciano Gualzetti, vice commissari del Padiglione della Santa Sede, don Mario Lusek direttore dell'ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI e Livio Gualerzi sempre della CEI e della delegazione italiana, composta dall'Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede Daniele Mancini, Stefano Gatti, direttore generale di Padiglione Italia, Fabrizio Grillo, Segretario Generale di Padiglione Italia. Al padiglione Zero, ultima tappa del suo tour, il cardinale ha incontrato il Commissario Unico di Expo, Giuseppe Sala, che lo ha guidato nella visita al padiglione.
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