Questo è Lourdes
Pellegrinaggio per 320 diocesani col vescovo Corrado.
Ha otto anni anche se ne dimostra di meno. Sono la sua statura, piccola, e la sua carrozzina, grande, rosa e di tutti i colori, ad ingannare. Ma alla messa nella chiesa di Santa Bernadette, davanti ai pellegrini di Vittorio Veneto e di Padova, al microfono prega: «Nei miei otto anni sono stata in tanti ospedali e ho incontrato tanti bambini ammalati. Signore, ti prego per loro, aiutali».
Il senso di tutte le altre preghiere, pur importanti ma preconfezionate, diventa immediatamente sbiadito. Questo è Lourdes: una piccola che prega per i suoi amici e senza dare lezioni insegna la vita. «Dobbiamo riscoprire i grandi doni che il Signore ha fatto a ciascuno di noi con umiltà, stupore e riconoscenza, solo così comincia la nostra conversione. Come Maria anche noi dobbiamo fare memoria riconoscente, dentro la storia di un popolo che è la Chiesa».
Le parole del vescovo Corrado Pizziolo risuonano dall’ambone della Grotta di Massabielle, una grande cattedrale senza mura e senza tetto. Sono le parole del pastore che guida le proprie pecore, come ha sottolineato il presidente diocesano dell’Unitalsi, Andrea Bazzichetto, «il Vescovo ci ha accompagnato uno ad uno alla Grotta». Questo è Lourdes: sentirsi presi per mano dal proprio pastore.
Padre Nicola Ventriglia è famoso. Numerose persone lo vedono quasi quotidianamente in tivù durante la recita del rosario da Lourdes. Le sue parole diventano illuminanti per i pellegrini di Vittorio Veneto e di Padova. Racconta della piccola Bernadette, presa in giro da tutti per la sua ignoranza e povertà. Racconta di Maria che le si è rivolta «come una persona parla ad un’altra persona» restituendole tutta la sua dignità. «Se siamo qui – dice padre Nicola – è perché quella Signora ha invitato anche noi. Vogliamo essere felici? Andiamo a chiederle: che mi vuoi dire? Se avete la grazia di sentirlo non lo dite a nessuno, non fate rivelazioni. Ve ne accorgerete voi che la vita cambia, e se ne accorgeranno gli altri ».
Questo è Lourdes: percorrere mille 350 chilometri per chiedere all’Immacolata Concezione dove sta la felicità e poi ritornare a casa cambiati. Nella basilica di San Pio X, restituita al culto dopo che nel giugno dello scorso anno si era riempita d’acqua per quattro metri di altezza in seguito all’alluvione, si celebrano gli anniversari di matrimonio e di ordinazione presbiterale. C’è don Claudio Carniel, parroco di San Fior, che ricorda i 30 anni dal giorno in cui è diventato sacerdote.
Ad un certo punto vengono chiamati i barellieri più giovani e le sorelle più anziane. Domenica Paoletti, di Follina, non riesce a trattenere le lacrime. Lei, che tra sei mesi compirà 90 anni, si commuove ricordando tutti gli anni ai quali non è mancata all’appuntamento con la Madonna alla Grotta di Massabielle. Questo è Lourdes: le lacrime di riconoscenza di una sorella anziana, testimoni della vera gioia.
I 320 pellegrini della diocesi di Vittorio Veneto sono rientrati da Lourdes, dove hanno potuto vivere alcune celebrazioni insieme al vescovo emerito di Concordia Pordenone Ovidio Poletto. Pellegrini, malati e volontari si incontreranno ora, insieme a parenti e amici, a Sernaglia della Battaglia, sabato 12 luglio. Alle 18.30 in chiesa ci sarà la recita del rosario, alle 19 la messa e a seguire la cena. Questo è Lourdes: un’esperienza che non si chiude al ritorno a casa, ma che continua e porta frutto.
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