Scuola di formazione sociale e politica a Treviso
Quattro incontri per parlare di Europa, economia, lavoro.
Quattro incontri per parlare di Europa, economia, lavoro. Contro ogni rassegnazione e contro ogni tentazione di rinchiudersi in politiche localiste e isolate.
L'Europa deve essere percepita come un'istituzione orientata allo sviluppo e al benessere dei popoli e non come un opprimente e autoreferenziale apparato burocratico e finanziario. Le intenzioni dei padri costituenti sono rimaste in buona parte sulla carta e i poteri finanziari continuano indisturbati i loro condizionamenti sulle economie locali, mettendo a dura prova le stesse istituzioni democratiche. Per questo c'è bisogno di rilanciare gli ideali fondativi da parte delle democrazie e dei popoli dell'Unione. C'è bisogno di nuova impresa e di nuovo lavoro, per una nuova economia sociale. C'è bisogno di testimonianza e di valori profondi. Contro ogni rassegnazione e contro ogni tentazione di rinchiudersi in politiche localiste e isolate.
Venerdi 14 marzo
Auditorium Stefanini, Treviso, ore 20.45
EUROPA DEI POPOLI
"La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo". (Altiero Spinelli)
Soprattutto con l'accentuarsi della crisi, i commenti "più Europa, meno Europa" si sprecano. A poco più di vent'anni dall'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, l'idea e gli ideali che mossero la costituzione dell'Unione paiono essere in crisi. E' possibile una risposta che sappia coniugare gli imperativi di bilancio con politiche economiche che rendano nuovamente l'Europa un continente dinamico, innovativo e attento ai bisogni sociali dei suoi cittadini?
Interviene Pier Virgilio Dastoli, segretario generale onorario del Movimento Europeo Internazionale, già assistente parlamentare di Altiero Spinelli alla Camera dei Deputati e al Parlamento europeo dal 1977 al 1986.
Giovedi 20 marzo
Auditorium Stefanini, Treviso, ore 20.45
OLTRE I VINCOLI DI STABILITA'. POSSIBILITA' DI RIPRESA PER LE ECONOMIE DEGLI ENTI LOCALI
"La condizione della nostra economia è come quella di un'impresa chesia nello stesso tempo pesantemente indebitata e gravemente sotto-capitalizzata". (Tommaso Padoa Schioppa)
Gli enti locali, i comuni in particolare, sono il primo e più vicino riferimento istituzionale dei cittadini. La mancanza di misure governative che, in questi ultimi anni, li abbia sostenuti, sbloccando risorse necessarie a pianificare nuovi investimenti, ha di fatto posto le amministrazioni locali ai margini della vita politica ed economica. E' possibile immaginare di creare nuovo sviluppo partendo dal soddisfacimento delle esigenze primarie dei cittadini (strade, piazze, scuole...), cioè ripartendo proprio dai comuni? Se possibile, come e con quali obiettivi si può superare il cosiddetto "patto di stabilità"?
Venerdi 23 maggio
Auditorium Biblioteca Comunale di Montebelluna, ore 20.45
COME NASCE UN'ECONOMIA DI TERRITORIO. LA CHANCE DELL'ECONOMIA CIVILE
"L'economia di mercato è un'invenzione italiana, non un'invenziona degli inglesi". (Stefano Zamagni)
L'economia di territorio così come l'abbiamo conosciuta nei decenni passati, nel trevigiano e in molte altre parti d'Italia, ha vissuto il benessere e il bene-stare della popolazione quale primo indicatore di sviluppo, prima ancora della mera ricchezza economica prodotta. Nel Nord Est abbiamo assistito, pur nell'incosapevolezza dei suoi attori, ad un "incivilimento" nel quale lo sviluppo economico si è retto sul lavoro delle persone, ha incluso e non escluso, si è poggiato sulle virtù civili, producendo una sostanziale distribuzione di benefici e di ricchezza. La cosiddetta economia civile, centrata sulla reciprocità, sul bene comune e sulla persona, si è sostanziata in vari connotati del "miracolo economico" del Nord Est. Una storia alla quale guardare, per tentare di ritrovare efficienza ed equità.
Interviene Fabio Poles, socio fondatore e consigliere di amministrazione della Scuola di economia civile e segretario generale della Fondazione Studium Generale Marcianum per la promozione di studi e ricerche.
Venerdi 30 maggio
Auditorium Provincia di Treviso, in concomitanza con la Fiera Quattro Passi, ore 20.45
INNOVAZIONE E FIDUCIA. L'ECONOMIA PER IL LAVORO E LO SVILUPPO
"La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose". (Henry Miller)
L'economia, e con essa la società e la politica, sta attraversando una fase di cambiamento epocale. La crisi, volenti o nolenti, impoen un ripensamento del nostro modello di sviluppo: occorre ridare spazio all'intelligenza degli uomini e dei soggetti collettivi, per essere in grado di confrontarsi con la modernità che ci circonda (la scienza, la tecnologia, il mercato, le norme dello Stato di diritto) e per migliorare il riposizionamento competitivo delle aziende, verso più alti livelli di qualità e di valore. I mercati attuali, infatti, si allontanano sempre di più dal modello con il quale li abbiamo immaginati, vissuti, descritti solo finoa a qualche anno fa. Di quale innocazione abbiamo bisogno, allora? E quale il ruolo della fiducia, bene così prezioso e al contempo così scarso di questi tempi?
Interviene Alessandra Smerilli, professoressa di economia presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell'educazione Auxilium di Roma e l'università Cattolica di Milano.
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