SANTA MARIA DI FELETTO: l'eremo camaldolese nel presepe

Da anni viene realizzato il presepio artistico di Santa Maria di Feletto, animato con le visioni che cambiano a seconda del momento della giornata. Particolare la visione notturna con le costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore le cui posizioni sono relative al 25 dicembre e la grande cometa Hyakutake fotografata il 25 marzo 1996 da Gabriele Rosolen, noto astrofilo locale.

Ben 22 anni fa l’allora parroco don Nilo Tonon chiese a Valter Mariotto, in occasione della nascita della figlia, di allestire il primo presepio e oggi, a mantenere viva la tradizione, è un gruppo formato da sei amici: oltre a Mariotto, Flavio Rosolen, Alfredo Cancian, Davide Zanetti, Stefano Zanetti e Giulio Ros. Sono gli Amici del Presepio di Santa Maria che, da tredici anni, hanno trasferito il loro manufatto in uno spazio, esterno alla chiesa, un tempo cantina annessa alla canonica. Ogni anno il presepio si arricchisce di dettagli che si ispirano all’architettura e alla vita di comunità del Feletto, in un contesto paesano del territorio riferito agli anni ’50 e ’60. Così scrutando con attenzione è possibile riconoscere, tra i personaggi presenti, l’indimenticato parroco don Nilo Tonon che chiacchera con Martino De Martin con la sua inseparabile bici e poi non poteva poi mancare la figura di papa Francesco vestito da pastore, tutti i personaggi inseriti in una cornice architettonica che ricorda le vecchie case del Feletto e l’antico Borgo Anese.

La novità di quest’anno è la ricostruzione minuziosa dell’antico eremo camaldolese di Rua nella sua versione architettonica del ’700 con tanto di celle e monaci. Non solo dunque una ricostruzione della vita sociale paesana del ’900 ma anche una volontà di rendere noto il patrimonio culturale, storico e artistico del Feletto.

Il presepe puè essere visto fino al 5 febbraio 2023, il sabato, la domenica e i festivi (escluso Natale) dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.30.