Itinerari 2008

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Nel novantesimo anniversario della fine della Grande Guerra vi invitiamo a ripercorrere le tracce lasciate da quei tragici avvenimenti in alcuni luoghi che hanno interessato le nostre montagne: Monte Grappa - Mulattiera del Bocaor, Monte Pasubio - Strada delle gallerie, Monte Cengio - Granatiera, Cima Bocche, Pal Piccolo e Col di Lana.

Non essendoci rifugi con il relativo timbro esattamente sui luoghi indicati è necessario documentare il raggiungimento dell'itinerario speciale con una fotografia di ogni singolo partecipante con il libretto ben visibile nel punto indicato nelle apposite pagine del libretto Camminamonti 2008 .

Al fine del conteggio degli itinerari speciali sono necessarie le foto di almeno 5 mete su6 ascelta.

E naturalmente anche quest'anno ci saràla tradizionale Giornata Camminamontiche si terrà domenica 7 settembre2008 aPraderadego, dove sarà disponibile in loco il timbro di "Camminamonti" valido per documentare la partecipazione all'evento.

A chi realizzerà tutte le escursioni (5 + 1) con foto e timbro spetterà un premio speciale.

Maggiori informazioni e cartine sono consultabili sul sito e su "L'Azione".

 

 

ESCURSIONE CON DATA PREFISSATA

 

DOMENICA 7 SETTEMBRE 2008

GIORNATA CAMMINAMONTI

Praderadego (m. 910) - Prealpi Trevigiane

 

In considerazione della scarsità di parcheggi alla base dei sentieri che portano a Praderadego, il programma prevede il raggiungimento della mèta in auto con mezzi propri. Alle ore 9.00 partiranno due gruppi guidati per delle escursioni: una a Col de Moi e una al Monte Canidi.

Un uomo del Corpo della Forestale e il dott. Flavio De Bin saranno presenti per accompagnarci nell'osservazione del paesaggio.

In tarda mattinata sarà celebrata la Messa per tutti i partecipanti, seguirà il pranzo al sacco e la gara di dolci con la condivisione degli stessi. 

Per chi comunque preferisse raggiungere il Passo a piedi indichiamo i sentieri:

Sentiero n° 1028 "Sentiero Claudia Augusta Altinate" da Valmareno

altri sentieri: n°991-1028a-1029-1030

 

 

ESCURSIONI CON DATA LIBERA

 

Monte Grappa

Mulattiera del Bocaòr

(Monte Grappa - Prealpi venete)

 

È una variante della strada militare di arroccamento Campo Solagna-Monte Tomba che, secondo l'accademico Cai Italo Zandonella, è paragonabile a una miniatura della "Strada degli Alpini" in Popera. È stata scavata nella roccia delle pendici sud dei monti Bocaòr e Meatte, quando il massiccio del Grappa divenne uno dei fondamentali capisaldi della linea difensiva italiana dopo la ritirata di Caporetto (1917). L'itinerario, spettacolare e con qualche tratto esposto che richiede attenzione, inizia e termina a San Liberale (segnavia Cai151 insalita,152 intraversata,153 indiscesa).

Accesso: la località di San Liberale (595 m) è raggiungibile in auto partendo da Paderno del Grappa (Tv).

Dislivello: in salita900 m(idem per discesa)

Tempo di percorrenza: 5 ore circa.

Cartografia: Tabacco 051.

Luogo dove scattare la fotografia a prova della mèta: nel punto ove si passa sotto al "ponte tibetano" della "Ferrata dei sass brusai".

 

 

Monte Pasubio

Strada delle Gallerie

(Monte Pasubio - Piccole Dolomiti)

 

È un itinerario di grande interesse storico-ambientale che non ha eguali per la sua arditezza: si tratta di un'autentica meraviglia dell'ingegneria militare, realizzata nel 1917 per favorire l'accesso al Pasubio di uomini e salmerie, con qualsiasi tempo e stagione e al riparo dall'offensiva nemica. La Strada delle Gallerie (segnavia Cai 366) è lunga circa6.300 m; di questi, 2.300 sono in galleria (ora sono 51). La galleria più lunga è la numero 19 e misura quasi350 m; la numero 20 si sviluppa a spirale entro un torrione.

Accesso: da colle Xomo per la strada degli Scarubbi. Si può evitare il primo chilometro di carrozzabile con la scorciatoia che raggiunge Bocchetta di Xetale. La zona è raggiungibile da Schio-Valli del Pasubio (s. 46).

Dislivello complessivo in salita:1.000 mda colle Xomo (1.058 m). Punto di arrivo: rifugio Papa (1.928 m, in foto). Quota massima2.000 m.

Tempo di percorrenza: 3-3,5 ore per la salita.

Cartografia: carta sentieri Pasubio-Carega 1/2000 delle sezioni vicentine del Cai.

Attenzione: dotarsi di torcia elettrica!

Luogo dove scattare la fotografia a prova della mèta: uno scorcio tra gallerie (l'uscita dalla galleria 20)

 

 

Monte Cengio (m. 1.354)

Granatiera

 

Presso la Locanda dei Granatieri del Cengio m 986 lungo la strada statale 349 che porta ad Asiago, si imbocca la strada che sale in quota lungo il versante meridionale e passando accanto a numerosi resti di opere militari e caverne si raggiunge, lasciando sulla destra la deviazione per Forte Corbin, il punto più alto nei pressi del Piazzale Principe di Piemonte. Da qui la strada scende lungo il versante settentrionale fino al rifugio al Granatiere m1258 dove si parcheggia. Dal rifugio si percorre una delle vie montane più spettacolari della zona ma molto semplice,la "Granatiera" che prende il nome dai Granatieri italiani che nei giorni dell'offensiva austriaca del Maggio del 1916 impedirono con furiosi corpo a corpo lo sfondamento delle truppe austriache versola pianura. La Granatierainizia nel punto più basso ancor prima del rifugio, scende con alcune curve attraverso le rocce, quindi prosegue al di sotto del precipizio verso la Val d'astico passando sotto numerose gallerie scavate nella roccia. Con leggere salite e tratti pianeggianti si arriva ad una galleria al di sotto della vetta del monte Cengio con feritoie per l'artiglieria. Usciti dalla galleria si entra nella "Zona Sacra" dove sorge un cippo in memoria del Generale Giuseppe Pennella comandante del settore. Dopo una breve salita si raggiunge la cima del Cengio m 1354. Proseguendo per una comoda strada militare si ritorna al rifugio e al parcheggio. Deviando in certi punti del percorso dove la natura del terreno lo permette, nascoste in mezzo al fogliame, troviamo gallerie e postazioni molto interessanti da visitare.

Accesso: Rifugio al Granatiere (m 1258)

Tempo di percorrenza: da1 a3 ore a seconda delle postazioni visitate

Cartografia: Tabacco 050 o Kompass 623

Attenzione: dotarsi di torcia elettrica!

Luogo dove scattare la fotografia a prova della mèta: cippo in memoria del Generale Giuseppe Pennella

 

 

Cima Bocche (m. 2.745)

 

Accesso: Dal Passo San Pellegrino ci s'incammina lungo il sentiero segnavia n. 628, che all'inizio si presenta come una strada forestale, sulla quale si procede sempre più in salita, verso ovest, sotto le coste del Col Margherita e di Cima Juribrutto. La forestale diventa ben presto un sentiero. Giunti a quota 2.267 (bivio per il Col de le Palùe) si gira a sinistra e procedendo lungo lo stesso segnavia, dal quale inizia a scorgersi Cima Bocche, si sale alla Forcella di Juribrutto (o Sforcèla Grana) a2.381 m.. (2 ore).

Dalla forcella, seguendo i segnavia bianco - rossi del sentiero n. 626 (che sale dalla malga e dal lago Bocche), si scende leggermente verso una conca sassosa, quindi, tenendosi sulla destra, si prende a risalire lungo la sassaia che taglia il fianco orientale del vallone roccioso. Dopo una quarantina di minuti si raggiunge la lunga cresta sud-est di Bocche, accanto ad un alto ometto di pietra, a quota2.550 m. La salita continua ancora verso nord sempre lungo il segnavia n. 626 (con bella vista sulle Pale di San Martino, sui Lagorai e sulla vasta conca del lago Juribrutto). Si risale ancora il lungo crestone verso la vetta che ci appare davanti. In breve si giunge a Cima Bocche (2.745 m). (1,30 ore)

Poco prima del vasto pianoro sommitale si distacca, sulla sinistra, una traccia che porta al Bivacco Jellici (2.675 m, costruito nel 1979 dall'AST di Moena e dotato di 3 posti letto e stufa.

Dislivello:750 m.

Tempo di percorrenza: 3.30 ore circa per la salita

Cartografia: Tabacco 06 e 022

Luogo dove scattare la fotografia a prova della mèta: Bivacco Jellici

 

 

Pal Piccolo

 

Dal passo M.Croce Carnico (m1360), si imbocca la mulattiera di guerra (segnavia CAI 401) che sale con numerosi tornanti e passaggi sotto le lisce pareti del "settore della scogliera" della palestra di roccia, si prosegue lungo la mulattiera in direzione est, raggiungendo una sella erbosa che divide il Pal Piccolo da uno spallone ricoperto di mughi (m 1839); al bivio segnato si prosegue diritti attraverso un valloncello che ci porta a costeggiare la cupola sommitale del Pal Piccolo sul versante ovest. Lungo il percorso ci si addentra in trincee, camminamenti e postazioni, costruzioni della 1° Guerra Mondiale riattati e forniti di quadri esplicativi, con informazioni dettagliate sulle strategie che erano state adottate durante il conflitto e sulle tecniche e i materiali utilizzati per le fortificazioni. Una salita in un ambiente dove la natura ha cercato di rimarginare le ferite provocate dagli uomini nel corso di una guerra assurda.

Il passo di M. Croce Carnico era noto già agli Etruschi, ed essendo il valico più basso e agevole di tutta la dorsale carnica fu utilizzato intensamente dai Romani fin dal II° secolo. Lo testimonia un'epigrafe, relativa alla sistemazione della strada, incisa su un masso nel 373 d.C. che si trova sul tracciato dell'antica strada romana.

Si consiglia per il ritorno di rifare il tragitto di andata, in quanto sul versante austriaco il sentiero comprende tratti attrezzati quindi per esperti.

Accesso: dal passo M.Croce Carnico (m1360)

Dislivello: m. 500 (altitudine min 1360- altitudine max 1866)

Tempo di percorrenza: 3 - 4 ore

Cartografia: Tabacco 09

Luogo dove scattare la fotografia a prova della mèta: torretta con cupola di ferro

 

 

Col di Lana

 

Nei pressi del passo di Valparola si trova il "Forte Tre Sassi", costruito dagli Austro-Ungarici tra il 1897 e il 1901 e oggetto di contesa nel corso della Prima Guerra Mondiale. Da qualche anno il forte è stato trasformato in museo dove sono esposti gli oggetti raccolti dai recuperanti sul fronte delle Dolomiti. Oltre ai reperti bellici sono esposti anche molti oggetti d'uso quotidiano che aiutano a comprendere come si svolgeva la vita al fronte.

L'escursione inizia dal rifugio Valparola (2168 m). Seguendo il sentiero n.23 si passa nei pressi del Lago di Valparola (2140 m) e in leggera discesa si attraversano "Le Laste". Poco dopo, agevolati dall'ausilio di una fune metallica e da alcuni gradini scavati nella roccia si supera una breve ma ripida balza rocciosa dove scendono delle cascatelle. Seguendo il sentiero n.23 si risalgono i "Prati di Gerda" sino al bivio con il sentiero n.21 che conduce al passo Sief (2209 m). Seguendo ora il sentiero n.21 si giunge al passo Sief dove si incrocia il sentiero denominato "Teriòl Ladin", si prosegue a sinistra seguendo quest'ultimo sino ad incontrare un successivo incrocio dove mantenendo la destra si sale in vetta al Col di Lana (m. 2.452) questa è l'unica parte impegnativa dell'escursione, il sentiero che conduce alla vetta è molto ripido ed è costituito in prevalenza da un compatto fondo di terra e qualche breve tratto di roccia - porre la massima attenzione soprattutto se bagnato).

Dalla vetta del Col di Lana si gode di un panorama eccezionale. Non a caso nel corso della Prima Guerra Mondiale era stato scelto come punto strategico di osservazione. Nel corso della Prima Guerra Mondiale, sul Col di Lana e sul Monte Sief sono state esplose cinque mine che hanno cambiato la fisionomia di queste montagne.

Accesso: dal Rifugio Valparola (2168 m)

Dislivello: m. 650 circa

Tempo di percorrenza: 4-5 ore

Cartografia: Tabacco 07 / Alta Badia - Arabba - Marmolada

Luogo dove scattare la fotografia a prova della mèta: chiesetta