ODERZO: una famiglia in canonica a Camino
A Camino la famiglia Cattai. A Fratta sarà ospitata la proposta di discernimento vocazionale e vita insieme "Il Germoglio"
Lo scorso fine settimana, al termine delle messe festive a Camino e Fratta, il parroco don Pierpaolo Bazzichetto ha annunciato l’avvio di due progetti che porteranno sicuramente aria fresca nelle due comunità.
«Noi sacerdoti è bene che viviamo insieme a Oderzo, per avere una dimensione comunitaria – ci ha detto –. Abbiamo pensato a come valorizzare le comunità rimaste senza parroco residente e, pensandoci un po’, si sono aperte due strade. Camino ha un volto di famiglia, grazie al lavoro svolto dai miei tre predecessori, per cui ci siamo chiesti: perché non potenziare maggiormente la dimensione della pastorale familiare? Da lì la proposta di inserire nella casa canonica una famiglia: ma non una famiglia bisognosa, quelle le stiamo aiutando molto a livello foraniale tramite la Caritas, quanto piuttosto una famiglia che attraverso il proprio cammino di fede nel sacramento del matrimonio potesse dare risalto ad un volto di amore sponsale e genitoriale».
La scelta è caduta su Enrico Cattai, classe 1986 di Oderzo, ed Ester Trevisan, classe 1990 originaria di Treviso: sono sposati dal 2012 e hanno tre figli (nella foto la presentazione durante la messa a Camino). Da anni seguono un percorso di fede con il cammino neocatecumenale a Treviso e si trasferiranno a Camino prima dell’inizio delle scuole. «Da un po’ di tempo cercavano una casa – continua don Pierpaolo – e conoscendo la loro spiritualità ho pensato che potessero essere interessati. Il consiglio pastorale e il vicario generale diocesano mi hanno dato il loro appoggio, e mi è piaciuto che gli sposi abbiano visto questo come un dono della Provvidenza. Penso che, inserito nel contesto caminese, questo progetto possa diventare un’opportunità per il futuro della pastorale familiare opitergina».
La canonica di Fratta sarà invece interessata da un progetto già avviato in diocesi, a inizio 2019 a Pieve di Soligo: il “Germoglio”, ovvero una proposta di discernimento vocazionale e vita insieme, per quattro-cinque giorni al mese, rivolta ai ragazzi delle medie. «Una sorta di Seminario minore, vissuto però in loco» afferma il parroco. I partecipanti continuano ad andare a scuola e frequentare le loro attività, ma si ritagliano dei momenti insieme di condivisione e preghiera, seguiti dal cappellano e una coppia di sposi, con la supervisione del Seminario. «La struttura sarà aperta anche ad altri tipi di discernimento vocazionale rivolti alle ragazze: vedremo che strade si apriranno. Intanto la comunità di Fratta si è resa disponibile a sostenere questo progetto: dei piccoli lavori alla canonica dovevano essere fatti già a marzo ma la pandemia ci ha fermato. L’idea è farli a breve e partire con l’anno nuovo».
Stiamo quindi raccogliendo l’eredità della Scuola apostolica di Oderzo? «Non abbiamo la pretesa di ripercorrere le strade del grande mons. Domenico Visintin – conclude don Pierpaolo – ma sono convinto che il terreno opitergino sia fertile per far nascere delle vocazioni alla vita consacrata e per far nascere delle belle vocazioni familiari, perché la pastorale della famiglia deve avere un ruolo centrale".
Andrea Pizzinat
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