Eucaristia: Dio con noi
La riflessione sulla Parola di Dio domenicale.
Domenica 3 giugno - Santissimo corpo e sangue di Cristo - anno B - salmi propri - colore liturgico bianco Es 24, 3-8; Sal 115; Eb 9, 11- 15; Mc 14, 12-16. 22-26
Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore
Di domenica in domenica, Gesù, ci chiama alla sua mensa. Ci dona la sua Parola perché sia luce sui nostri passi, bussola che orienta il cammino, lampada che rischiara le profondità, gli anfratti oscuri dell’anima. L’Eucarestia è il grande dono di Gesù; è il regalo dell’ultima ora, il regalo del momento dell’addio. E come ogni dono porta l’impronta del donatore, l’Eucarestia grida l’umiltà di Dio. Se Dio fosse stato un orgoglioso, ci avrebbe fatto un dono completamente diverso; si sarebbe reso presente in maniera spettacolare e appariscente. Invece no. Dio è umile! E D l’Eucarestia porta il profumo della paglia di Betlemme. L’Eucarestia grida anche la povertà dell’uomo. Gesù ha voluto rendersi presente nel segno del pane per dirci che noi siamo poveri di Dio, bisognosi di Dio, affamati di Dio. Com’è vero e come è attuale questo messaggio! Tutto il benessere di oggi non ha fatto crescere di un solo millimetro il livello della felicità umana. L’Eucarestia ci dice chiaramente che, senza Dio, l’uomo non si sfamerà mai: è Dio il “pane” proporzionato alla fame sconfinata del cuore umano. L’assemblea domenicale fatta di battezzati e cresimati è presieduta da un sacerdote. Noi ci stiamo appena adesso accorgendo della mancanza di sacerdoti che fanno l’Eucarestia. Papa Francesco in un’omelia del 17 gennaio 2014 diceva: “Non si capisce la Chiesa, ma non solo non si capisce, non si può spiegare come la Chiesa vada avanti soltanto con le forze umane. Questa diocesi va avanti perché ha un popolo santo, tante cose, e anche un unto (un consacrato) che la porta, che l’aiuta a crescere. Questa parrocchia va avanti perché ha tante organizzazioni, tante cose, ma anche ha un prete, un unto che la porta avanti. E noi nella storia conosciamo una minima parte, ma quanti vescovi santi, quanti sacerdoti, quanti preti santi che hanno lasciato la loro vita al servizio della diocesi, della parrocchia; quanta gente ha ricevuto la forza della fede, la forza dell’amore, la speranza da questi parroci anonimi, che noi non conosciamo. Ce ne sono tanti!”. “Sono tanti - dice papa Francesco - i parroci di campagna o parroci di città, che con la loro unzione (consacrazione) hanno dato forza al popolo, hanno trasmesso la dottrina, hanno dato i sacramenti, cioè la santità”. Nel celebrare la festa del Corpus Domini ringraziamo il Signore di avere ancora in mezzo a noi dei sacerdoti che ci donano l’Eucarestia. Chiediamo al Signore che ci faccia dono di un po’ di stupore davanti a questo grande dono: “Signore Gesù, aumenta la nostra fede nella Santissima Eucarestia. Facci prendere coscienza della nostra povertà e apri i nostri occhi davanti al mistero del Tuo dono, che è l’unica terapia della nostra inquietudine e della nostra infelicità. Amen!”.
Don Piergiorgio Sanson
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