Oggi Domenica
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Grazie, Simeone e Anna!

Oggi Domenica: la riflessione sulla Parola di Dio domenicale.

Grazie, Simeone e Anna!

Domenica 2 febbraio - Presentazione del Signore
Ml 3, 1-4; Sal 23; Eb 2, 14-18; Lc 2, 22-40
Vieni, Signore, nel tuo tempio santo
Poche solennità della liturgia cattolica hanno ricevuto tanti nomi come quella odierna. Ora è detta Presentazione del Signore, mentre prima era Purificazione della Beata Vergine Maria, anche se il testo evangelico parla di una "loro purificazione" al plurale. Popolarmente è chiamata Candelora o Ceriola per indicare il simbolismo della luce che pervade l'avvenimento e, di conseguenza, la celebrazione.
La narrazione di Luca parte dall'osservanza della Legge per poi dare spazio al nuovo rapporto tra Dio e l'umanità. In base alle prescrizioni di Mosè il padre era tenuto a versare cinque monete d'argento per il riscatto del figlio primogenito e la madre puerpera al quarantesimo giorno dalla nascita del figlio offriva il sacrificio prescritto per la purificazione: un agnello, oppure un paio di tortore o di colombini se era povera, come nel caso di Maria. Non era prescritto di portare il bambino, che diventa, nella sceneggiatura di Luca, il centro della vicenda con l'apparizione del vegliardo Simeone: uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione di Israele. Non è un sacerdote, ma un fedele che non smette di sperare e si lascia guidare dallo Spirito Santo fino a riconoscere in quel bambino il Messia atteso. Rappresenta il prolungamento dell'antica alleanza fondata sulle profezie e vissuta da Simeone come una promessa personale dello Spirito. Accogliendo Gesù tra le braccia, l'anziano Simeone diventa il primo ostensorio del Salvatore e riassume l'attesa millenaria del popolo eletto con un cantico di ringraziamento e di lode al Signore. Nell'incontro tra il vecchio e il bambino alla presenza dei genitori sono rappresentate le tre fasi della vita umana e il passaggio del testimone da Israele alla Chiesa, il nuovo popolo di Dio. Elevato da Simeone, Gesù è proclamato salvezza e luce per tutte le genti. È il primo annuncio dell'universalismo della missione di Gesù, luce che si espanderà tra contrasti e sofferenze. Di fronte a quel Figlio tutti dovranno prendere posizione: pro o contro, causando dolore perfino alla madre Maria, intima collaboratrice nel cammino della verità incarnata. Come la luce dissipa le tenebre e dissolve le nebbie, così Gesù può trasformare chi lo segue in figli della luce, nemici di ogni ipocrisia, perché: Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto (Lc 12, 2).
Ad un certo punto compare la profetessa Anna, di cui Luca fornisce molti dettagli, tra i quali la bella età di 84 anni. È modello di volontariato: non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere, e si unisce a Simeone per lodare Dio e divulgare la novità del bambino.
Averne di questi anziani che continuano a guardare avanti, fiduciosi nel Dio che sempre ci viene incontro per diffonderne la luce!

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