MIANE: agricoltura e fitofarmaci, il Pd sulla denuncia di don Dassiè
Interrogazione al presidente della giunta regionale
“La denuncia di don Maurizio Dassié è grave, ma non è la sola. Da tempo gran parte della Marca è diventata un’enorme monocoltura di Prosecco, grazie ai generosissimi finanziamenti di Zaia, con abbondante uso di pesticidi. In qualche caso, probabilmente, anche prodotti illegali: il fatto che in Europa c’è chi fa peggio di noi non è assolutamente una consolazione. La Regione dovrebbe vigilare, oltre a fissare divieti più stringenti e uniformi, anziché affidarsi alla responsabilità dei produttori, individuale o associata. Quanti e quali controlli vengono realmente fatti sulle sostanze impiegate nei vigneti?”. È la richiesta di Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, consiglieri regionali del PD, che annunciano una nuova interrogazione alla Giunta Zaia in seguito anche alla testimonianza del parroco di Miane sull’acquisto in Croazia e Slovenia di prodotti per trattare le vigne, vietati in Italia.
“Sostenibilità e rispetto dell’ambiente non possono essere contenitori vuoti. Se ne parla molto a favore di telecamera, ma i fatti concreti sono pochi. La vendita e l’utilizzo di pesticidi chimici non accenna a diminuire, in Veneto la superficie destinata al biologico è nettamente inferiore alla media nazionale. E che non sia una priorità basti pensare al ricorso presentato contro il referendum sul divieto di pesticidi nel Comune di Conegliano, che ha visto in prima linea Consorzi di tutela del Prosecco, Docg e Doc e associazioni degli agricoltori. È un segnale di attenzione all’ambiente e alla salute, perché ostacolarlo?”.
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