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VITTORIO VENETO: prossima inaugurazione del percorso fitoterapico hildegardiano

Al Convento di San Francesco, martedì 17 settembre, alle 8.30

VITTORIO VENETO: prossima inaugurazione del percorso fitoterapico hildegardiano

Il “Percorso Fitoterapico Hildegardiano” per conoscere fiori e piante utilizzate da Sant’Hildegard von Bingen, sarà inaugurato martedì 17 settembre ad iniziare dalle 8.30 con la Santa Messa per concludersi con la benedizione del Percorso, nell’area verde retrostante il Convento di San Francesco a Vittorio Veneto, alla presenza delle Istituzioni.

Un incontro ed un percorso promosso e voluto da Luciana Strizzolo Colombo presidente dell’Associazione Mogli Medici Italiani “Donne per la salute” (Ammi), sezione di Vittorio Veneto-Treviso, coadiuvata dalle associate, dall’Associazione culturale “no-profit” S. Hildegard opera docet nella persona del vice presidente Antonio Fojadelli, e realizzato grazie anche alla partecipazione di privati cittadini in ricordo di un loro caro famigliare. Nello stesso giorno sarà celebrata la ricorrenza degli 800 anni delle stigmate di San Francesco, grazie alla presenza del padre guardiano Antonio Scabio.

L’incontro, aperto a tutti, coniuga studi e ricerche di epoca medievale per portare nel tecnologico presente gli insegnamenti di Sant’Hildegard monaca benedettina che, pur seguendo la regola dei monaci di San Benedetto, “Ora et Labora”, si è dedicata alla cura in senso olistico della persona ed al suo benessere. Fausta Vaghi nel “Le cure di Sant’Ildegarda. La salute come conquista dell’equilibrio” scrive che «si può in definitiva considerare Hildegard von Bingen una psicoterapeuta, in quanto il suo interesse si rivolge al malato prima che alla malattia». Per far questo Sant’Hildegard considera l’essere umano suddiviso in anima - corpo - mente, che vive in unione con la natura, introducendo la “Viriditas” (forza vitale) come forza rigenerante l’organismo umano che richiama la linfa vitale degli alberi, uomo che dovrebbe condurre la propria esistenza con “Discretio” (distinzione tra il bene ed il male) per non cadere negli eccessi, in linea con la saggezza medievale (“In medio stat virtus”) e con gli antecedenti “Medèn àgan” (nulla di troppo) di delfiana memoria o con le  aristoteliche “Metriotes” (giusto mezzo). Una giusta misura che avvolge l’uomo in ogni sua attività concedendo così lo spazio, oltre che per la preghiera ed il lavoro, anche per i giusti riposo ed attività, sonno e veglia, divertimento e privazioni, perché «il privarsi del necessario genera scontentezza» che produrrebbe danni all’uomo. Sant’Hildegard trascorse tutta la sua vita, ben 73 anni, nella preghiera, nel lavoro e nello studio e la sua sete di conoscenze, di essere d’aiuto ai sofferenti, di produrre opere letterarie, giunte fino a noi, non l’abbandonò mai. Fu novizia e badessa, prima nel monastero di Disibodenberg e poi nel monastero di Rupertsberg, che lei stessa eresse sullo sperone di roccia del monte San Rupert a Bingen. Tanta continua ad essere la sua importanza che papa Benedetto XVI la dichiarò Dottore della Chiesa nel 2012.

Il “Percorso Fitoterapico Hildegardiano” è un primo passo che riprende gli studi fatti dalla Santa sia nella coltivazione delle piante utili all’alimentazione che alla produzione dei rimedi, come scrisse la Santa nell’”Herbora semplicium”. Nell’area verde del Convento di San Francesco sono state posizionate le 13 mezze botti contenenti fiori (dalla rosa damascena alla genziana all’achillea), piante come il piretro, la pilosella, lo zenzero, la galanga, ed ortaggi conosciuti come il finocchio e meno usati come la pastinaca. Una quattordicesima mezza botte posta verticalmente fungerà da Cappella che conterrà l’icona rappresentante Sant’Hildegard, dipinta e donata dall’artista vittoriese Nicla de Polo in memoria di suo figlio Beppe.

«Dal settembre del prossimo anno – illustra la presidente Strizzolo Colombo – è in fieri il progetto per coinvolgere gli alunni delle scuole, dalla primaria alle superiori. Questo è per far conoscere a ragazze e ragazzi fiori, piante, frutti consigliate dalla Santa per il benessere del corpo e della mente». Un progetto visto in una prospettiva futura, quindi, che permetterà ai ragazzi di vivere il contatto diretto con l’orto botanico hildegardiano e di vedere sia le piante officinali che le piante deputate all’alimentazione giornaliera con la speranza che questo li possa far appassionare e rivolgere così l’attenzione ad una realtà tangibile in contatto diretto con la natura e sottrarre tempo al tempo virtuale.

Dopo la Santa Messa alle 8.30, a cui parteciperà la Maestra Milly Fullin alla direzione del suo coro con canti hildegardiani, alle 9.30 si potrà avere un primo assaggio dell’alimentazione hildegardiana con la colazione a base di caffè di farro ed un infuso a base di limone-zenzero-miele, pane al farro con semi di lino e di chia e galanga, marmellata senza zucchero con cioccolato fondente, nel chiostro del convento. Alle 10.30 la visita ed inaugurazione del percorso coronato da un arcobaleno di fiori a ricordo dell’arcobaleno apparso alla dipartita terrena della Santa nel 1179.

Il giardino hildegardiano potrà essere visitato durante la settimana con i seguenti orari: lunedì chiuso, da martedì a venerdì 8.00-12.20/15.30-18.30, sabato e domenica 8.00-12.30/15.30-19.30. EM

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