ECONOMIA: frena l'export veneto
In controtendenza rispetto ai primi mesi dell'anno
Redazione Online
11/09/2025

Dopo un avvio d’anno promettente, le esportazioni del Veneto registrano una battuta d’arresto. Nel primo semestre 2025, l’export regionale segna un calo dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, riflettendo l’andamento negativo del Nord Est (-2,4%) e in controtendenza rispetto alla crescita del Centro Italia (+4,6%) e del Nord Ovest (+2,1%).

Nel primo trimestre, tutte le macroaree italiane avevano mostrato una forte espansione: Sud e Isole +9,8%, Centro +5,4%, Nord Est +2,8%. Tuttavia, il rallentamento del secondo trimestre ha invertito la rotta, portando il bilancio semestrale del Veneto in territorio negativo.

Come va nei mercati di riferimento

  • Unione Europea: l’export verso i principali dieci partner UE cala dello 0,7%, con diminuzioni significative verso Germania (-1,3%) e Francia (-2,7%).
  • Paesi extra-UE: la contrazione è più marcata (-2,7%), trainata dal calo delle esportazioni verso Stati Uniti (-5,8%), Turchia (-8,8%) e Cina (-12,6%).
  • Nota positiva: l’export verso gli Emirati Arabi Uniti cresce del 30,6%, confermando il potenziale dei mercati emergenti.

Settori in crescita e in difficoltà

Nonostante il calo complessivo, alcuni comparti mantengono performance positive:

  • Legno: +10,8%
  • Alimentare: +8,5%
  • Prodotti chimici: +3,4%

In flessione, invece:

  • Macchinari e apparecchiature: -1,3%
  • Metallurgia: -3,5%
  • Abbigliamento: -2,8%
  • Autoveicoli e rimorchi: -4,9%

Il confronto con le altre regioni

A livello nazionale, Lazio, Toscana e Lombardia trainano la crescita grazie a settori come farmaceutica, moda e meccanica avanzata. Il Veneto si colloca in una posizione intermedia: non tra i territori più dinamici, ma nemmeno tra quelli in maggiore difficoltà (Campania, Piemonte, Sicilia, Sardegna).

Il commento di Confartigianato Veneto

«Nonostante la frenata, il Veneto resta al terzo posto tra le regioni esportatrici italiane, con una quota del 12,5% sull’export nazionale, contro il 5,7% del Lazio» sottolinea Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.

Due i tavoli di crisi aperti nella regione: moda e automotive. Boschetto evidenzia come, rispetto alla Toscana, il Veneto abbia un ruolo maggiore nella subfornitura e nelle produzioni intermedie, più vulnerabili alla concorrenza estera e alla compressione dei margini. Inoltre, il focus dei grandi brand sulla sostenibilità e sui materiali alternativi sta penalizzando la concia veneta.

Nel comparto automotive, la forte interdipendenza con Germania e Francia – oggi in rallentamento – rende le imprese venete esposte alla contrazione dell’industria automobilistica tedesca, con impatti anche sulla domanda di pelli per interni auto.

Boschetto conclude: «Le transizioni digitale, green e i nuovi trend legati alla salute stanno premiando settori come meccanica, chimica, elettronica e farmaceutica, a vantaggio di regioni che hanno investito in alta tecnologia, come Lazio e Lombardia. Il boom negli Emirati Arabi mostra l'importanza della diversificazione dei mercati, una strategia già avviata da realtà come Toscana e Lombardia. Il rallentamento del Veneto non cancella la solidità del suo tessuto produttivo, ma è un segnale chiaro: servono nuove strategie per restare competitivi a livello globale».


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