
È stato attivato un ambulatorio di vulnologia anche presso l’ospedale di Vittorio Veneto, per rispondere alle esigenze dei pazienti residenti nella zona nord del Distretto Pieve di Soligo. Lo specialista sarà disponibile sia per le consulenze ai pazienti ricoverati che per le visite ai pazienti ambulatoriali. L’accesso al servizio avviene tramite prescrizione del medico di base o dello specialista.
Da diversi anni, presso l’ospedale di Conegliano, è attivo un ambulatorio simile, sotto la direzione del dottor Massimo Calveri, che è riconosciuto tra i centri di riferimento regionale dall’Associazione Italiana Ulcere Cutanee.
“La vulnologia – spiega il dottor Calveri – si occupa della prevenzione e del trattamento delle lesioni cutanee croniche, comprese le attività di cura e assistenza per favorirne la guarigione. In Italia, oltre 2 milioni di persone sono affette da queste lesioni, con una prevalenza maggiore dopo i 65 anni. I nostri pazienti includono persone con ulcere, ferite post-chirurgiche complicate, ustioni...”.
Nel 2024, l’ambulatorio di Conegliano ha registrato circa 10.500 prestazioni per pazienti, in gran parte affetti da lesioni cutanee croniche agli arti inferiori. Ad affiancare il dottor Calveri nel trattamento dei pazienti, in entrambi gli ospedali, è presente un’équipe infermieristica specializzata.
“Visto l’aumento della popolazione anziana, con una crescente incidenza di persone oltre i 70 anni, e considerando che la maggior parte dei pazienti con ulcere cutanee croniche ha più di 65 anni e presenta polipatologie come diabete di tipo 2, sovrappeso-obesità, ipomobilità, vasculopatia, deterioramento cognitivo, insufficienza renale e, in alcuni casi, fragilità sociale, è prevedibile un aumento dei casi di lesioni cutanee croniche”, osserva il dottor Calveri.
“La Direzione dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Vulnologia, diretta dal dottor Calveri – commenta il direttore generale Francesco Benazzi – affronterà questa sfida con un approccio multiprofessionale e multidisciplinare, essenziale per garantire una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, che integri i percorsi ospedale-territorio, assicurando così la giusta appropriatezza, efficacia, efficienza ed equità nel trattamento”.