Sicurezza. È la parola chiave della presidenza di turno del Consiglio Ue che dal 1° gennaio è passato nelle mani del governo di Varsavia. La Polonia eredita la guida semestrale dall’Ungheria.
Per l’Unione europea sono stati mesi difficili, resi ancor più pesanti da una leadership, quella di Viktor Orban, volta a ostacolare ogni progresso dell’integrazione comunitaria, strizzando più volte l’occhio a Putin, senza nascondere la volontà di lasciare l’Ucraina sola al suo destino.
Ad assumere il comando del Consiglio Ue c’è ora Donald Tusk, centrista, uomo di grande esperienza a livello Ue (è stato presidente del Consiglio europeo), che nelle scorse settimane ha fatto balenare la volontà di far compiere ai Ventisette passi avanti in diverse materie: democrazia e stato di diritto, economia e competitività, lavoro, diritti sociali. Ma su un punto s’è detto irremovibile: contrastare l’immigrazione irregolare, anche mettendo – temporaneamente – in archivio il diritto di asilo.
“È un momento difficile, cruciale e storico per l’Europa e lavoreremo insieme per renderla più sicura e protetta”, ha affermato il premier polacco facendo visita alle istituzioni di Bruxelles. Poi l’affondo sul contrasto all’immigrazione.
“Sono felice che ci siano sempre meno oppositori al nostro modo di pensare alla protezione delle frontiere europee e delle frontiere nazionali, e che sempre più persone condividano la stessa visione. Non tutti sono entusiasti di queste iniziative polacche – ha riconosciuto – come la sospensione temporanea del diritto d’asilo”. Argomento da lui stesso giudicato “piuttosto divisivo”. Per poi aggiungere: “Voglio ribadire che la Polonia continuerà a perseguire questa linea dura nella sua politica nazionale. Tuttavia, cercheremo di presentare argomenti, a tutti in Europa, affinché si comprenda che una protezione efficace delle frontiere europee contro la migrazione illegale, anche utilizzata in modo strumentale da Russia e Bielorussia, è una causa comune”.
Nel suo tour europeo, e all’ultimo summit dei 27 svoltosi a dicembre, Tusk ha illustrato il motto della nuova presidenza: “Sicurezza, Europa”. Un concetto declinato in diversi ambiti: sicurezza esterna e militare; sicurezza economica; sicurezza energetica; sicurezza alimentare; sicurezza climatica; sicurezza sanitaria; sicurezza dell’informazione. Ovviamente ogni capitolo prevede proposte e iniziative specifiche.
Resta il fatto che l’impressione complessiva sia quella di un’Europa che si sente assediata.
Forse dire “Europa fortezza” appare eccessivo, sapendo delle convinzioni e dei trascorsi “europeisti” di Donald Tusk. Ma nel complesso… tira vento di chiusure.
Gianni Borsa