
Il cammino di un popolo verso il nuovo continente portando con sé la propria cultura, i propri canti, le proprie danze, assorbendo lungo strada i canti, le danze e la cultura degli incontri fatti in un dare e ricevere che diventa ricchezza ed inclusione, perché ogni passo di un cammino se allontana da ciò che si lascia avvicina a ciò che si cerca.
Questo lo spettacolo El Corazón al Sur che "Camminando Festival. Esperienze, sensazioni, emozioni" propone venerdì 11 aprile alle 20.45 nella sala auditorium di San Pietro a Mel.
Portare un evento di flamenco e tango all’interno di un festival dedicato al cammino è indubbiamente una scelta insolita, ma coraggiosa e innovativa, che conferma sempre di più come Camminando dal 2016 propone il camminare non solo come gesto fisico, ma ne considera le molteplici sfaccettature, declinandolo in ambiti anche letterari e artistici.
L'asse centrale di El Corazón al Sur è il racconto poetico-musicale e coreografico della nascita della civiltà iberoamericana, resa possibile dallo spostamento di enormi masse di individui fra Spagna, Portogallo, Africa, Sudamerica e Caraibi.
Il Flamenco è l'arte gitana per eccellenza, miscela inestricabile di amore e odio, gioia e tristezza, dolore e felicità; ha il colore assordante dell'Andalusia, la pienezza antica della sua terra, il sapore luminoso del mare che la circonda. L'universo ritmico ed armonico che permea uno spettacolo di Flamenco richiama continuamente la storia dei Gitani, il loro lungo cammino dall'India verso l'Europa, le persecuzioni subite nei secoli passati, ed offre un affresco delle radici culturali di questo popolo viaggiatore, nomade per essenza e per eccellenza, con una cultura che ha fatto della creatività del viaggiare una questione strutturale e fondamentale.
In un gioco di continuo coinvolgimento del pubblico, lo spettacolo presenta quattro personaggi femminili simbolicamente associati al processo di métissage, che si alterneranno sul palco. Tomasa (negra), Chinoca (india), Malena (creola) e Beatriz (iberica) prenderanno vita nelle coreografie originali della bailaora Manuela Carretta che, attraverso il Flamenco, metafora del Filo Rosso del Destino, amalgamerà citazioni del Maracatú, della Milonga, del Tango, del Lundú, del Fado, del Samba e della Habanera, mettendo in scena la metafora del cammino come esodo.
Un altro cammino coinvolgente, fatto di esperienze che susciteranno forti sensazioni e indimenticabili emozioni.
Entrata libera con offerta consapevole.