ECONOMIA: export in calo per le PMI trevigiane
-3,5% nel primo semestre 2025, persi oltre 118 milioni di euro
Redazione Online
27/09/2025
Global business logistics import export background and container cargo freight ship transport concept.

Suona un campanello d’allarme per l’export manifatturiero nella Marca Trevigiana. Nei primi sei mesi del 2025, i nove settori a maggiore incidenza delle PMI locali hanno registrato una contrazione complessiva del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, con una perdita di 118 milioni e 585 mila euro di fatturato. Un dato più preoccupante rispetto alla media regionale veneta, che si attesta a un -1,5%, pur confermando il Veneto al terzo posto tra le regioni esportatrici italiane.

Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, commenta:«Più che l’effetto dei dazi dell’amministrazione Trump, a pesare sono le crisi internazionali e l’incertezza che generano. Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è la tendenza negativa iniziata già nel 2024. Le PMI trevigiane sono fortemente votate all’export e vanno sostenute in questa fase critica».

Sartori lancia un appello alle istituzioni:«Dalla Regione ci aspettiamo una vera politica industriale che tuteli il nostro potenziale imprenditoriale. Dal Governo nazionale servono urgentemente semplificazioni burocratiche e incentivi all’innovazione pensati per le PMI. E l’Unione Europea deve rivedere regole spesso troppo complesse, in favore di politiche che accompagnino le imprese nella transizione digitale ed ecologica».

I settori in sofferenza (e quelli che resistono)

Nel dettaglio, tra i comparti tradizionali dell’economia trevigiana, i cali più consistenti si registrano in:

  • Prodotti in metallo: -9,1%, export pari a 433,9 milioni di euro
  • Mobili: -7,4%, per 862,3 milioni
  • Abbigliamento: -8,2%, 378,5 milioni
  • Tessile: -5,3%, 124,3 milioni
  • Articoli in pelle: -1,1%, 543 milioni

Crollo verticale per il settore della stampa e riproduzione di supporti registrati, passato da 191,6 milioni nel primo semestre 2023 a soli 18,8 milioni nel 2025, con un calo del 90,2% in due anni.

In controtendenza, invece, due comparti:

  • Legno: +16%, con 123,8 milioni di euro esportati
  • Prodotti alimentari: +7,4%, per un totale di 351,8 milioni

Esportazioni: nuovi mercati da esplorare

Nonostante le difficoltà generali, alcuni mercati continuano a trainare — o a offrire nuove opportunità.

I cinque principali Paesi importatori rappresentano il 59% dell’export provinciale, pari a 3,43 miliardi di euro. La flessione complessiva verso questi mercati è contenuta a -0,9%, con dinamiche differenziate:

  • Germania (primo partner): +1%
  • Regno Unito: +1,7% nonostante la Brexit
  • Stati Uniti: -4,6%
  • Francia: -1,5%
  • Spagna: -1%

Crollano invece le esportazioni verso:

  • Romania: -13,5%
  • Svezia: -13,3%

In forte espansione:

  • Emirati Arabi Uniti: +41,5%, con export a 103,4 milioni
  • Cina: +9%, con un record di 146,8 milioni esportati nel semestre

Sartori conclude:«Il grande malato non sono solo gli Stati Uniti. Stiamo assistendo a contrazioni nei mercati tradizionali, ma anche a interessanti aperture verso Paesi emergenti. Come Associazione, il nostro compito è guidare le imprese verso questi nuovi sbocchi, per compensare il calo dei partner storici del Made in Treviso.»


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