PAPA FRANCESCO: "Non coltivare uno spirito di guerra”
Ai militari nel giorno del loro Giubileo
Agenzia Sir
12/02/2025

“Gesù non è preoccupato di mostrare un’immagine di sé alle folle, di eseguire un compito, di seguire una tabella di marcia nella sua missione”. Lo ha detto papa Francesco, commentando il testo evangelico della pesca miracolosa, durante l’omelia della messa per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, domenica 9 febbraio: “Al contrario, al primo posto mette sempre l’incontro con gli altri, la relazione, la preoccupazione per quelle fatiche e quei fallimenti che spesso appesantiscono il cuore e tolgono la speranza”.

 “A voi è affidata una grande missione, che abbraccia molteplici dimensioni della vita sociale e politica”, l’omaggio del Papa: “La difesa dei nostri Paesi, l’impegno per la sicurezza, la custodia della legalità e della giustizia, la presenza nelle case di reclusione, la lotta alla criminalità e alle diverse forme di violenza che rischiano di turbare la pace sociale”.

Nel testo, Francesco ricorda anche “quanti offrono il loro importante servizio nelle calamità naturali, per la salvaguardia del creato, per il salvataggio delle vite in mare, per i più fragili, per la promozione della pace: anche a voi (citando il vangelo del giorno ndr) il Signore chiede di fare come lui: vedere, salire, sedersi. Vedere, perché siete chiamati ad avere uno sguardo attento, che sa cogliere le minacce al bene comune, i pericoli che incombono sulla vita dei cittadini, i rischi ambientali, sociali e politici cui siamo esposti. Salire, perché le vostre divise, la disciplina che vi ha forgiato, il coraggio che vi contraddistingue, il giuramento che avete fatto, sono tutte cose che vi ricordano quanto sia importante non soltanto vedere il male per denunciarlo, ma anche salire sulla barca in tempesta e impegnarsi perché non faccia naufragio, con una missione al servizio del bene, della libertà, e della giustizia”. “E infine sedervi, perché il vostro essere presenti nelle nostre città e nei nostri quartieri, il vostro stare sempre dalla parte della legalità e dalla parte dei più deboli, diventa per tutti noi un insegnamento”, il tributo di Francesco: “ci insegna che il bene può vincere nonostante tutto, ci insegna che la giustizia, la lealtà e la passione civile sono ancora oggi valori necessari, ci insegna che possiamo creare un mondo più umano, più giusto e più fraterno, nonostante le forze contrarie del male”.

I cappellani “non servono – come a volte è tristemente successo nella storia – a benedire perverse azioni di guerra”, il monito del Papa: “Sono in mezzo a voi come presenza di Cristo, che vuole accompagnarvi, offrirvi ascolto e vicinanza, incoraggiarvi a prendere il largo e sostenervi nella missione che portate avanti ogni giorno. Come sostegno morale e spirituale, essi fanno la strada con voi, aiutandovi a svolgere i vostri incarichi alla luce del Vangelo e al servizio del bene”.

“Vi siamo grati per quanto operate, a volte rischiando personalmente. Grazie perché salendo sulle nostre barche in pericolo, ci offrite la vostra protezione e ci incoraggiate a continuare la nostra traversata”, il ringraziamento alle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, esortati a “promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre”. “Vi chiedo per favore di vigilare”, l’appello finale: “Vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell’odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere. Siate invece testimoni coraggiosi dell’amore di Dio Padre, che ci vuole fratelli tutti. E, insieme, camminiamo per costruire una nuova era di pace, di giustizia e di fraternità”.