«Sapete perché la famiglia di Nazaret è un modello? Perché è una famiglia che dialoga, che si ascolta, che parla». Così papa Francesco all’Angelus dello scorso 29 dicembre festa della Santa Famiglia. Commentando il brano del vangelo, che racconta di quando Gesù dodicenne, al termine del pellegrinaggio annuale compiuto insieme alla sua famiglia a Gerusalemme, fu smarrito da Maria e Giuseppe, che lo ritrovarono dopo giorni di angosciate ricerche nel tempio a discutere con i dottori, il Pontefice ha fatto notare come questo episodio appaia come «una esperienza quasi abituale, di una famiglia che alterna momenti tranquilli ad altri drammatici. Sembra la storia di una crisi familiare, una crisi dei nostri giorni, di un adolescente difficile e di due genitori che non riescono a capirlo».
Ma allora «perché la famiglia di Nazaret è un modello?» si è interrogato Francesco. «Perché è una famiglia che dialoga, che si ascolta, che parla. Il dialogo è un elemento importante per una famiglia! Una famiglia che non comunica non può essere una famiglia felice».
Quando Maria e Giuseppe ritrovano Gesù - racconta il vangelo di Luca - Maria rivolge a lui la sua domanda: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». E Gesù le risponde: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». «È bello quando una madre non inizia con il rimprovero, ma con una domanda» ha sottolineato il Papa nella sua breve catechesi. «Maria accusa e non giudica, ma cerca di capire come accogliere questo Figlio così diverso attraverso l’ascolto». Nonostante questo, il vangelo dice che Maria e Giuseppe “non compresero ciò che aveva detto loro”, a dimostrazione, ha spiegato il Papa, «che nella famiglia è più importante ascoltare che capire. Ascoltare è dare importanza all’altro, riconoscere il suo diritto di esistere e pensare autonomamente. I figli hanno bisogno di questo. Pensate bene, voi genitori, ascoltate, i figli hanno bisogno!».
Un momento privilegiato di dialogo e di ascolto in famiglia - ha proseguito il Papa - «è quello dei pasti. È bello stare insieme a tavola e parlare. Questo può risolvere tanti problemi, e soprattutto unisce le generazioni. Mai restare chiusi in sé stessi o, peggio ancora, con la testa sul cellulare. Questo non va… mai. Parlare, ascoltarsi, questo è il dialogo che fa bene e che fa crescere! Quello che oggi possiamo imparare dalla Santa Famiglia è l’ascolto reciproco», ha concluso il Pontefice.