AGRICOLTURA: oggi la Giornata nazionale della biodiversità agricola e alimentare
L’impegno dell'Associazione regionale allevatori del Veneto
Allevatori custodi del territorio e della biodiversità. Viene celebrata oggi la Giornata Nazionale della Biodiversità agricola ed alimentare, ed in questa occasione l’Associazione Regionale Allevatori del Veneto, ARAV, ricorda il proprio impegno a favore della tutela della biodiversità animale di interesse zootecnico, ed anche dell’ambiente in cui essa viene conservata e valorizzata, grazie al lavoro degli allevatori.
I due progetti caposaldi attraverso i quali si sta espletando del Sistema allevatori sono LEO (Livestock Environment Opendata), avviato nel 2018 e che procede verso la realizzazione di una piattaforma digitale per la zootecnia, che si preannuncia unica nel suo genere e sviluppata grazie all’attività di AIA ed al fondamentale contributo di ARAV, assieme a partner di prestigio quali Università, Istituti Zooprofilattici ed altri Enti di ricerca, sotto la supervisione del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, in qualità di Autorità di gestione.
L’altro progetto, denominato “Allevamento Custode”, è stato concepito per preservare la biodiversità dei nostri animali di interesse zootecnico e dell’ambiente in cui vivono. È stato avviato nei mesi scorsi, con le esperienze realizzate nel territorio campano grazie al lavoro della Associazione Allevatori Campania e Molise.
“La crisi causata dall’emergenza pandemica – spiega il presidente di ARAV, Floriano De Franceschi – non ha fermato il nostro lavoro sulla biodiversità animale di interesse zootecnico. Con il Progetto LEO, che vede il Veneto in prima linea, ci proponiamo di dare un significativo contributo nel solco delle strategie avviate dalla Commissione europea per la Biodiversità e per la Sicurezza alimentare, strategie che caratterizzeranno le politiche comunitarie da qui al 2030. L’enorme mole di dati, di informazioni e di conoscenze rese disponibili con il progetto LEO, infatti, consentiranno di elaborare efficaci azioni a tutela della biodiversità, di individuare nuovi e più precisi parametri per la valutazione del benessere animale, di misurare correttamente l’entità delle emissioni in ambiente e nell’atmosfera dalle attività connaturate alla zootecnia. La ripresa della nostra economia, anche dal punto di vista della valorizzazione ambientale, turistica ed enogastronomica passa pure attraverso la zootecnia italiana, che esprime una percentuale rilevantissima dell’agroalimentare e rappresenta qualità, sicurezza delle produzioni, biodiversità, distintività ed eccellenza”.
A solo titolo di esempio, attualmente, all’interno del progetto LEO, il Sistema allevatori tratta i dati di ben 58 razze bovine, per un totale di oltre 3 milioni e 130 mila animali, 46 ovine e 38 caprine.
Alcune delle razze-simbolo della nostra biodiversità, tra quelle inserite nel progetto LEO, sono allevate anche in Veneto o esclusivamente in Veneto stiamo parlando delle bovine: Burlina, Grigio Alpina, Pinzgauer, Rendena; delle ovine: Alpagota, Brogna, Lamonese, Vicentina o Foza; delle caprine Bionda dell’Adamello, Camosciata delle Alpi, Frisa Valtellinese, Maltese, Murciana, Rustica di Calabria.
Il presidente De Franceschi ricorda anche l’importanza del Progetto Fitoche, sviluppato in Veneto: “Questa iniziativa di ARAV mira a valorizzare il territorio di montana, per contrastare l’abbandono degli allevamenti nelle zone più complesse e creare delle produzioni distintive, a partire dalle essenze dei prati di montagna, per valorizzare e rafforzare il legame con il territorio”.
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