ALLOGGI ATER: le cinque proposte di Sunia e Cgil
Domani 24 settembre a Treviso la presentazione delle modifiche proposte per la legge sull’edilizia popolare che ha suscitato varie contestazioni
Sono cinque i punti su cui il SUNIA, insieme a CGIL e Sindacato dei Pensionati trevigiani, chiede modifiche alla riforma pasticciata sull’edilizia popolare pubblica.
Per questa ragione, dopo quella che ha avuto luogo a inizio agosto, Spi Cgil e Sunia, hanno convocato una seconda assemblea pubblica per domani, martedì 24 settembre alle 17, al Centro Civico di Santa Bona a Treviso, allo scopo di illustrare le cinque proposte della CGIL trevigiana, invitando i Primi Cittadini dei Comuni di Treviso, Castelfranco Veneto, Mogliano, Conegliano e Vittorio Veneto, quali membri della conferenza dei sindaci ATER.
Ecco i cinque correttivi chiesti per mettere fine alle iniquità create dal nuovo regolamento e garantire dignità alle famiglie più in difficoltà.
Se il parametro d’ingresso, fissato a 20mila euro, è infatti sostanzialmente adeguato, bisogna invece alzare l’ISEE-Erp per la decadenza a 30mila euro, avendo un occhio di riguardo per anziani soli e famiglie con persone disabili.
Stabilire un massimo per il canone, inferiore a quello del libero mercato e al canone supportato. Introdurre forme di franchigia su TFR, risarcimenti assicurativi o per malattie professionali e patrimonio immobiliare non remunerativo.
Eliminare l’Iva come altrove e valutare in modo più puntuale l’osservatorio degli immobili sulla base del loro stato reale e delle spese condominiali, dando la possibilità di assegnare alloggi nello stato di fatto, con ristrutturazioni a carico degli inquilini in cambio di sconti su affitto o eventuale acquisto.
Alla base, il vero problema è la mancanza di alloggi: sono 597 su 4.099 gli inquilini trevigiani fuori dai nuovi parametri che dovranno lasciare l’abitazione entro 24 mesi, numeri che non bastano a coprire nemmeno metà della lista d’attesa.
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