AMBIENTE: deflusso ecologico, mozione in consiglio regionale
La soddisfazione di Coldiretti Treviso e Consorzio di bonifica Piave
“E’ positivo che il Consiglio regionale sia intervenuto su una materia così delicata e importante per il territorio agricolo, ma anche per gli stessi centri urbani”. Hanno salutato positivamente e in coro, Giorgio Polegato e Amedeo Gerolimetto, rispettivamente presidente di Coldiretti Treviso e presidente del Consorzio di bonifica Piave, la mozione promossa da Coldiretti Veneto e sostenuta dalla consigliera Silvia Rizzotto, approvata in Consiglio regionale, che impegna la Giunta ad agire con l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali per svolgere studi approfonditi valutando le giuste deroghe alla Direttiva Quadro delle Acque.
Al centro dell’attenzione c’è la gestione dell’acqua e il deflusso ecologico dei fiumi a salvaguardia della naturalità e dei bisogni in campo.
“Servono le giuste deroghe e un confronto costruttivo – ha ribadito Polegato in sintonia con il pensiero regionale - diversamente gli imprenditori agricoli dovranno per l’ennesima volta affrontare un’imposizione calata dall’alto, inspiegabile ed anacronistica che, tra l’altro, graverà anche sulla vivibilità di tutto il territorio veneto ed in particolare su molti centri abitati”.
Sul deflusso ecologico i dirigenti di Coldiretti Veneto si sono già espressi in questo senso nell’ ultima seduta della seconda Commissione. Si tratta di una questione che risponde ad un programma europeo sulla protezione della risorsa idrica. Per raggiungere “lo stato buono” del distretto idrografico veneto, tra le misure previste, c’è anche l’introduzione del “deflusso ecologico” che impone un maggiore rilascio delle acque a valle delle opere di presa lungo i fiumi. In particolare, questo obbligo vale per i fiumi a regime “torrentizio” come il Piave e il Brenta, solo per citare i più importanti. Da più parti sono arrivati segnali di preoccupazione per l’applicazione del regolamento: comunità locali, consorzi di bonifica, anche l’Enel, hanno manifestato le loro preoccupazioni. “In particolare l’impatto negativo imposto dai nuovi limiti in un contesto di cambiamento climatico sarebbe un danno per l’agricoltura – commenta Polegato - La pratica irrigua fortemente ridimensionata metterebbe a rischio tutte le coltivazioni già alle prese con le variazioni del clima che portano ad annate siccitose con lunghi periodi di assenza di pioggia. Coldiretti Veneto ha sollecitato di allargare la discussione anche alla Terza Commissione consiliare per affrontare le criticità del tema.
L’impegno prioritario del Consorzio Piave è finalizzato alla riconversione dei sistemi irrigui grazie ai progetti finanziati per l’adeguamento delle reti di distribuzione dei sistemi irrigui esistenti per la riduzione del prelievo dal fiume Piave per un importo complessivo di 20 milioni di euro e che consentirà una riduzione del prelievo d’acqua dal Piave di circa 1200 l/s, grazie alla maggior efficienza del sistema per aspersione rispetto all’attuale sistema per scorrimento. Saranno infatti trasformati da scorrimento a pluvirrigazione circa 3060 ha situati nei comuni di Istrana, Paese, Quinto, Crocetta del Montello e Arcade con un’importante ricaduta anche in termini di lavoro, innovazione, nuove opportunità al settore primario in una vasta area del nostro comprensorio. Si parla, inoltre, della posa di oltre 270 km. di condotte di vario diametro e la fornitura d’acqua alle aziende in bassa e media pressione (3-4 atmosfere).
Il presidente Gerolimetto a tal proposito aggiunge: “Ci sono ancora 25.000 ha da trasformare da canalette a condotta in pressione per un importo di 200 milioni di euro di investimenti per nuove condotte realizzare i bacini idrici di pianura e le stazioni di pompaggio tramite fonti di finanziamento dalla UE, Stato e Regione stessa. Per affrontare questa sfida immensa stiamo preparando progetti esecutivi per 62.000.000 di euro che poi saranno indispensabili per intercettare finanziamenti per i lavori già da quest’anno. Per l’attività di progettazione abbiamo ottenuto finanziamenti per 1.152.000 euro dal Ministero delle Infrastrutture, integrati con ulteriori risorse proprie del Consorzio per 135.000 euro – e conclude - Una sfida e una risposta concreta al risparmio e tutela della risorsa idrica per un’irrigazione a basso consumo e che garantisca il rispetto del prossimo Deflusso ecologico e per raggiungere gli obiettivi che l’ambiente, il cambiamento climatico e le nuove tecnologie impongono”
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