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Agesci. 30 mila giovani pronti per la route nazionale

Si terrà a San Rossore (PI) dal 7 al 10 agosto.

Agesci. 30 mila giovani pronti per la route nazionale

La lunga attesa dei rover e delle scolte dell’Agesci di tutta Italia è finita. La route nazionale, che porterà a San Rossore (PI) dal 7 al 10 agosto ben 30 mila giovani tra i 16 e 21 anni, è alle porte. Sarà la terza edizione, dopo quella del 1975 a La Mandria, in Piemonte, che teneva a battesimo la nuova associazione nata nel 1974 dall’unione di Asci e Agi (i rami maschile e femminile dello scautismo italiano) e quella del 1986 a Piani di Pezza, in Abruzzo, che chiudeva idealmente la buia pagina della storia italiana che ha preso il nome di “anni di Piombo”. Ora “One way”, questo il titolo della route nazionale 2014, affronta il tema del coraggio in questo passaggio delicato in cui l’Europa sembra avviarsi all’uscita della terribile crisi economica. «L’associazione negli ultimi anni si è a lungo chiesta come vede il mondo un ragazzo di 16-20 anni che da sei anni sente parlare di crisi – spiega Valerio Vendrame, incaricato regionale per rover e scolte – I ragazzi così si sono preparati leggendo la realtà attraverso il filtro del coraggio e hanno compiuto alcuni gesti concreti». Nel Bellunese per esempio qualcuno ha vissuto dei giorni in vecchie fabbriche di occhiali abbandonate, i feltrini sono saliti sul Grappa per conoscere l’economia “diversa” dei malgari, a Thiene si è riflettuto sul carcere, a Sarmeola sull’immigrazione.

Un Veneto in fazzolettone

Ma l’evento avrà un’ampia prima parte che toccherà molti punti del Veneto: «Dal 1° al 6 agosto 5.600 ragazzi con camicia azzurra e fazzolettone invaderanno letteralmente la nostra regione – annuncia un entusiasta Mauro Montagner, responsabile regionale – Saranno 89 i gruppi che attraverseranno la nostra montagna, ma anche la pianura e le coste, per cinque giorni in altrettante route che prepareranno il grande ritrovo in Toscana». Per la maggior parte i campi mobili si svolgeranno ai piedi delle vette (24 nell’ Alto Vicentino, 21 tra le Dolomiti Bellunesi, 19 nel Veronese tra Lessinia, Baldo e Garda), ma anche Padova, Treviso, la laguna di Venezia e il delta del Po saranno meta di rover e scolte. Arriveranno in Veneto giovani da tutta Italia per stringere una sorta di gemellaggio con i gruppi locali che li ospiteranno. «Saranno in tutto 4.300 i ragazzi veneti che scenderanno a San Rossore – va nei dettagli Barbara Battilana, altra responsabile regionale – Alcuni a loro volta saranno accolti in altre regioni d’Italia nei giorni precedenti esattamente come accadrà qui da noi». Importante la collaborazione con il Club alpino italiano per accompagnare, e nel caso fornire assistenza, ai gruppi che saliranno in montagna. «Da quattro anni, sperimentiamo il progetto “Montagna amica sicura” con l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza in montagna – spiega il responsabile del progetto Ruggero Montesel – Questa iniziativa dell’Agesci ci è sembrata un’occasione da non perdere, così ogni sezione Cai attraversata da una route metterà a disposizione un socio che accompagnerà gli scout».

La piazza del coraggio

Tra il 5 e il 6 agosto tutti gli 89 gruppi si concentreranno nei punti “stop and go” da cui poi a bordo di treni speciali e bus raggiungeranno San Rossore. È lungo l’elenco di località che si trasformeranno in grandi campi scout: Verona, Forno di Zoldo, Vicenza, Padova, Melara, Mestre, Calalzo, Longarone, Agordo, Bassano del Grappa, Montebelluna, Treviso, Asiago, Schio, Giazza, Affi, Chioggia e Monselice. «Questi ragazzi ci hanno stupito per la loro capacità di riflettere sulla realtà che vivono e per operare qualche piccolo miglioramento – riprende Montagner – Vogliono essere attori e protagonisti del loro futuro e per questo rappresentano un segno di speranza: invito le persone che li incontreranno per le nostre strade a fermarli, ascoltarli e fare propria lavoglia di vita che portano con sé». A San Rossore sorgerà una vera e propria città di tende, con quartieri, piazze e anche una “zona artigianale” dove prenderanno vita laboratori pratici e di pensiero. Nelle piazze verranno organizzate dai ragazzi stessi 33 tavole rotonde a cui parteciperanno anche i presidenti di camera e senato Laura Boldrini e Piero Grasso. Suggestiva la piazza del coraggio che sorgerà simbolicamente al centro della città degli scout; qui, in una sorta di parlamento “giovane” verrà redatta la Carta del coraggio che tratteggerà il futuro secondo questi giovani e che verrà inviata alle autorità politiche ed ecclesiali. “One way”. Il messaggio degli scout al paese è chiaro, dunque: senso unico. È il momento di prendere il coraggio a due mani e affrontare il futuro. Tornare indietro non si può.

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