Dal 1° aprile a Vittorio Veneto e Conegliano c’è l’Andar per borghi a visitar righèe
Nell’Alta Marca Trevigiana rivive il gioco della tradizione pasquale che fonda le sue radici nell’Ottocento: uova sode e dipinte vengono fatte rotolare in un catino di argilla, la righèa.
Pasqua con il gioco della righèa nell’Alta Marca Trevigiana. Rivive la tradizione pasquale che fonda le sue radici nell’Ottocento: uova sode e dipinte vengono fatte rotolare in un catino di argilla, la righèa. Appuntamento con l’Andar per borghi a visitar righèe dal 1° all’8 aprile nei campi da gioco allestiti nei comuni di Vittorio Veneto e Conegliano.
4 CAMPI DA GIOCO. Si gioca a Vittorio Veneto nel quartiere di Ceneda a Casa Baccichetti (in via Enrico Toti), una righèa storica che la famiglia Baccichetti tramanda di generazione in generazione, e poi nel quartiere di Cozzuolo, nel parco San Valentino (in via Grazioli), con l’associazione San Valentino, da anni impegnata nel far conoscere la righèa ai bambini. Rigoana, questo il nome del gioco nell’area coneglianese, a Conegliano nella centralissima Piazza Cima, ai piedi del municipio, con l’associazione Dama Castellana e nella frazione di Scomigo, precisamente nel Borgo San Pierin con l’associazione Sant’Elena. Promuove l’iniziativa l’associazione Insieme per Ceneda.
IL GIOCO DELLA RIGHÈA. Dalla domenica di Pasqua fino a quella successiva, con clou nel giorno di Pasquetta, tutti giocano a righèa o rigoana. Bambini e nonni, famiglie e giovani si ritrovano nei campi da gioco per cimentarsi in un gioco semplice, genuino e che unisce tutti. Ciascun giocatore è munito di uova sode dipinte, così da personalizzarle, che a turno vengono fatte rotolare nella righèa. Lo scopo è colpire le uova avversarie, ammaccandole senza però danneggiare la propria, o far raggiungere al proprio uovo la monetina che si trova nel campo, che così viene vinta. La righèa viene costruita con sassi, sabbia, creta e terra ed è un’arte che viene pure tramandata. Le regole di gioco sono semplici e per chi non le conosce ci sarà modo di trovare, presso ciascun campo da gioco, dei volontari disposti ad insegnare il gioco. Come tutti i giochi c’è anche un arbitro, il ranzinier, che con un apposito bastone (ranzìn) recupera le uova dalla righèa.
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