L’altra Caporetto, la Grande Guerra della povera gente
Presentazione del volume a Lago l’8 giugno e a Vittorio Veneto il 9 giugno.
“Un libro dolorante e bellissimo … che nella limpidezza del raccontare rammenta talvolta i film di Ermanno Olmi”: così lo scrittore Corrado Stajano descrive sul Corriere della Sera la terribile vicenda di dolore e di guerra raccontata nel libro “L’altra Caporetto – Suore, orfanelle e pazze di Valdobbiadene profughe nei territori occupati 1917 -1918”” di suor Albarosa Ines Bassani, che sarà presentato a Lago l’8 giugno alle ore 20.45 e a Vittorio Veneto il 9 giugno alle ore 18.
Gli eventi sono realizzati in collaborazione con l’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”, con l’adesione delle parrocchie di Revine e di Lago, il patrocinio dei Comuni di Revine Lago e di Vittorio Veneto e il contributo di Home Cucine e di Cantina Colli del Soligo.
Il volume – che ha avuto vasta eco regionale e nazionale, ed è già arrivatoalla sua terza ristampa - racconta la Grande Guerra nelle terribili sofferenze patite dalla popolazione, specie nella Sinistra Piave trevigiana. Ne è prova la vicenda delle trecento ragazze e donne, soprattutto malate di mente e orfanelle, accudite da ventiquattro suore dorotee all’ospedale di Valdobbiadene, che si ritrovarono al centro del conflitto tra tedeschi, austro - ungarici e italiani dopo l’invasione del Veneto seguita alla rotta di Caporetto. Un gruppo di queste giovani venne ospitato per un anno in canonica a Revine, grazie alla generosità dell’allora parroco Padre Innocente Bortoluzzi.
Suor Gertrude Bisson, maestra per trent’anni a Valdobbiadene, tenne un diario di quella esperienza. Suor Albarosa Ines Bassani ha ritrovato quel materiale sepolto nell’archivio e, grazie a tre anni di ricerche, ne ha ricavato il libro “L’altra Caporetto”, pubblicato per i tipi di Gaspari Editore di Udine.
Fuggiti i medici e il personale sanitario in quel 1917, a Valdobbiadene solo le suore rimasero ad accudire malate e orfane sotto i bombardamenti degli italiani dal Grappa e dal Montello. Quel calvario durò due mesi. Distrutto l’ospedale, il folto gruppo riuscì a fuggire e a raggiungere l’ospedale di Vittorio Veneto, nel quale centottanta di loro morirono di stenti e di freddo ….Tanto “i matti sono inutili alla società”, ebbe a commentare un medico di allora. Fu celebrato anche un processo contro i responsabili di quell’eccidio. Dal Veneto, fortunatamente, le novanta scampate trovarono rifugio all’ospedale di Palmanova. Qui, il giorno della vittoria italiana, gli austriaci consegnarono le chiavi della struttura alla superiora delle dorotee e all’ufficiale medico prigioniero. A Palmanova le suore restarono due anni ad accudire i malati, reduci dalla guerra.
Frattanto un altro gruppo di suore, con le bambine dell’orfanotrofio, scappò lontano dal fronte assieme agli abitanti di Valdobbiadene. Il gruppetto delle orfanelle fu accolto dapprima nella canonica di Revine Lago, ma in quel “lungo anno della fame” ramingarono ovunque con un carrettino in cerca di un po’ di grano per la polenta; e quando la popolazione non aveva più niente e il denaro non valeva più nulla, barattarono la biancheria e i rocchetti di filo, per avere un poco di cibo e qualche medicina per le orfanelle. Queste donne coraggiose percorsero centinaia di chilometri a piedi tra Veneto e Friuli, da un campanile all’altro, da un comando di tappa all’altro, passando da Vittorio a Pordenone, oltre i fiumi Meduna e Livenza, fino verso il Tagliamento.
La presentazione del volume “L’altra Caporetto” a Lago avverrà alle 20.45 di venerdì 8 giugno nel Salone della Comunità di via Marconi, di fronte al municipio, con interventi introduttivi del sindaco Michela Coan, del parroco don Angelo Granziera e del direttore dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo”, Marco Zabotti. L’autrice suor Bassani sarà intervistata dal giornalista e storico Antonio Di Lorenzo. La serata sarà accompagnata dalle esecuzioni della Corale dei Laghi di Tarzo e di Revine Lago diretta dal maestro Pierangelo Callesella. Al termine dell’incontro – per il quale collaborano i consigli parrocchiali di Revine e di Lago, gli Alpini di Revine e di Lago e il gruppo folkloristico “I Revinot” – sarà offerto ai presenti un momento conviviale.
La presentazione del libro a Vittorio Veneto è in programma alle 18 di sabato 9 giugno nella sala convegni della Biblioteca Civica di piazza Giovanni Paolo I, con i saluti introduttivi dell’assessore alla cultura Antonella Uliana, del vicario generale mons. Martino Zagonel e del presidente dell’Istituto “Beato Toniolo”, Diego Grando. Sarà sempre il giornalista Di Lorenzo ad intervistare l’autrice Albarosa Ines Bassani, che è suora delle Dorotee di Vicenza, una delle prime due donne, nella storia della Chiesa, nominata Consultore Storico per le Cause dei Santi. Ella è finora l’unica religiosa componente dell’Accademia Olimpica di Vicenza, la più antica Accademia d’Italia, sorta nel 1555. E’ docente e ha pubblicato vari studi di storia contemporanea religiosa, sociale ed economica veneta.
Nella mattinata di sabato 9 giugno, a Pieve di Soligo, suor Bassani si recherà in visita sulla tomba del Beato Giuseppe Toniolo in Duomo, e poi alla sede dell’Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi”. Farà quindi sosta all’Abbazia di Follina e alla Casa di accoglienza e spiritualità “Foresteria Santa Maria”.
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