“Noi contro questa cosa senza nome”

“Noi contro questa cosa senza nome” è una storia di speranza, un libro fresco di pubblicazione scritto da Chiara, giovane mamma di Riccardo. Il racconto è quello della vita di e con un bimbo di tre anni dai “tempi speciali” come l’autrice stessa racconta. Una patologia non definita, criptica e spiazzante, che non si sa cosa possa portare di giorno in giorno. Una cosa è certa, è vivace la voce di Chiara mentre parla, una vitalità che emerge anche leggendo il blog o il libro, che coinvolge con energia e responsabilizza, con fare materno, chi si sta facendo carico delle sue parole.

La forza di questa mamma risiede nel sorriso del figlio: <Riccardo ha 3 anni e mezzo e convive con una patologia ancora sconosciuta che purtroppo gli riserva non pochi ostacoli nella sua crescita. Ancora non cammina e non parla, ma è un bambino felice, e questo è l'importante. Sorride tanto, è molto socievole e riesce a far innamorare tutte le persone che incontra>.Chiara è anche insegnante alla scuola primaria, un ruolo che per alcuni potrebbe facilitare, ma che ha anche frenato bruscamente le legittime aspettative di una mamma nel momento in cui ha dovuto rallentare, secondo i ritmi del suo bambino, il tempo. Un obbligo che è diventato occasione per godere appieno di ogni piccolo progresso quotidiano. La sua storia è stata accolta in primis tra le pagine virtuali di un blog e di una pagina Facebook, un percorso iniziato a novembre dello scorso anno.

Pensieri e riflessioni che nelle settimane hanno contribuito a creare comunità e famiglia con tantissimi genitori, sia di bimbi speciali che di bimbi normodotati. Proprio l’entusiasmo nato su questi due canali ha favorito la scrittura dell'esperienza in un libro: <Mi sono messa a scrivere e il 14 maggio, giorno della festa della Mamma, sono riuscita a pubblicare "Noi contro questa cosa senza nome", grazie al supporto di Michael edizioni. E mi sta già regalando enormi soddisfazioni>. Più dell’esperienza di mamma di un figlio disabile stupisce la profondità di vedute, che divide in tre parti – tante quante sono le prospettive del racconto – il libro. Da una testimonianza forte emerge così, altrettanto potente, un messaggio di speranza, la voglia di positività per Riccardo e i bambini come lui, o in generale: <La cosa più importante in cui spero è che vorrei un futuro migliore per mio figlio, ma anche per tutti i bambini. Mi auguro che questo libro rimetta in gioco certi valori che si stanno perdendo, faccia capire come i bambini abbiano bisogno di amore, a maggior ragione oggi in una società che vuole tutto e subito, senza pazienza, un concetto che ricade anche sulle relazioni di ogni giorno> una favola che invita quindi all’attesa, al non lasciarsi sopraffare dalla frenesia, ma che fa guardare a un futuro migliore attraverso gli occhi di bambini capaci di superare con un sorriso i disagi che bloccano gli adulti, con un supporto innegabile, quello della Fede, compagna solida e sempre presente nella vita della famiglia di Riccardo, filo conduttore dell’intero libro.

Ecco che la lettura diventa una responsabilità dal peso dolce, riempie il cuore con amore, fede, accettazione e, infine, porta con sé la gioia tipica di chi si affida a una volontà superiore, dove le fatiche esistono ma diventano anche inaspettate opportunità di crescita, ricordando a chiunque legga che non ci si deve mai sentire arrivati, perfetti, pronti ma la vita riserva dei messaggi positivi anche nei cammini più difficili. Il libro, che verrà nuovamente presentato il prossimo 30 settembre a Treviso in occasione del week-end “Treviso Creativa”, è già disponibile presso la gran parte delle librerie del territorio, dove lo si può eventualmente anche ordinare.

Anna Zuccaro