Presentate le attività 2017 e la nuova mission della Fondazione Fabbri
La Fondazione Francesco Fabbri, costituita per volontà della famiglia, del Comune di Pieve di Soligo e del Consorzio Bim Piave si pone come strumento di promozione, divulgazione e formazione culturale, sociale ed economico.
La decisione di tenere la conferenza stampa presso la sede del Bim e nella sala intitolata al suo fondatore ha avuto un alto valore evocativo, tuttavia lo spirito che muove la Fondazione Francesco Fabbri non è prettamente commemorativo, diremo piuttosto celebrativo.
“Nel quarantennale dalla scomparsa del Senatore e ministro della Repubblica (nonché sindaco, vicepresidente della Provincia di Treviso e sottosegretario al Tesoro) abbiamo il desiderio –ha esordito il presidente Giustino Moro- di ristabilirein modo più stretto e proficuo il nostro legame con il territorio”.
La Fondazione, costituita per volontà della famiglia, del Comune di Pieve di Soligo e del Consorzio Bim Piave (presenti questa mattina anche il sindaco Stefano Soldan ed il presidente Luciano Fregonese) si pone come strumento di promozione, divulgazione e formazione culturale, sociale ed economico; una mission perseguita attraverso lo sviluppo di programmied azioni che sono stati e saranno ancor più coordinati in processi pubblico-privati, in una logica di “rete”.
Come ha detto Moro, si tratta di lavorare “per” costruire opportunità e accompagnare l’innovazione, compito non facile vista la delicata fase di passaggio che stiamo vivendo (dalla produzione industriale a digitale). “La sfida – prosegue il presidente- è quella di mettere a disposizione le nostre competenze per aiutare amministratori locali, imprenditori, associazioni e semplici cittadini a capire e affrontare il nuovo. Insomma il nostro ruolo è quello di interlocutore e facilitatore”.
La parola chiave è allora qualità: quella che il territorio può e deve esprimere ed il miglioramento della qualità della vita; per tutti e per ciascuno.
“E’ necessario –ha aggiunto Federico Della Puppa, membro del Comitato Curatoriale della Fondazione- far e in modo che politica, territorio e arte (i tre pilastri di Fondazione Fabbri) dialoghino tra loro in modo sinergico per ricercare buone pratiche, per costruire opportunità e per diventare smart”.
Altro capitolo: le adozioni. Una piattaforma che impegna la Fondazione a mettere a disposizione di singoli casi territoriali le proprie competenze. Un esempio? Lo studio sull’area industriale della Latteria Soligo di prossima pubblicazione e la cui presentazione ufficiale coinciderà con la “notte bianca” di luglio.
“Casa Fabbri” a Solighetto: sede di workshop e open call,prossimamente tornerà a coinvolgere gli studenti universitari sui temi della valorizzazione del territorio.
Antonella Faggiani, docente Iuav, sta pure lavorando ad un progetto che si preannuncia monumentale: il censimento delle fondazioni italiane.
F4 e “Premio Fabbri”:Il Festival, giunto alla settima edizione, rivolgerà una call a fotografi italiani e internazionali chiedendo loro di interpretare il tema “fare comunità”.
La fondazione ha pubblicato diversi volumi: dal “Diario di prigionia” di Francesco Fabbri (la dolorosa esperienza nei lager nazisti) ai “Dodici viaggi” fino ai volumi “Pensare l’Europa e “Dalla smart city alla smartland”. Nel corso del 2017 saranno presentate tre nuove pubblicazioni: “Smart land e società circolare”, “Latteria di Soligo e il suo territorio” e “Biografia di Francesco Fabbri”, cui va aggiunto un Fumetto, rivolto ai più giovani
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