REGIONE: decisi percorsi per l’assistenza a domicilio dei sospetti covid-19
Vengono costituite unità speciali di continuità assistenziale (Usca)
La Regione Veneto ha definito un nuovo percorso per la cura dei pazienti sintomatici sospetti covid-19 a domicilio. Dopo la valutazione del medico di famiglia è previsto l’intervento diretto delle unità speciali di continuità assistenziale (Usca) le quali garantiscono l’assistenza a domicilio di tutti quei pazienti, sintomatici, sospetti o positivi, che non necessitano di ricovero. Sono attivate preferibilmente presso sedi di continuità assistenziale già esistenti, con un bacino di riferimento indicativamente di 50.000 abitanti, attive sette giorni su sette, dalle 8 alle 20. Per una migliore funzionalità operativa il bacino viene suddiviso in sotto ambiti di circa 8.500 assistiti in modo che ad uno stesso gruppo di medici e pediatri possa essere collegato sempre uno stesso medico dell’Usca. L’attività domiciliare dei medici dell’Usca verrà effettuata preferibilmente con accesso congiunto con un infermiere del Servizio di assistenza domiciliare del Distretto o della medicina di gruppo integrata qualora insista nel bacino di riferimento.
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