SALUTE: l'Ulss 2 per il problema dell'incontinenza
Creata una rete aziendale dei servizi
L’incontinenza è una patologia in grado di compromettere severamente la qualità di vita di chi ne è affetto, condizionandone la sfera familiare, relazionale e lavorativa. Nella maggior parte dei casi è vissuta con grande imbarazzo e come un tabù, portando molto spesso all’isolamento ed anche a forme di depressione le persone che ne soffrono. L’incontinenza è un problema sociale che riguarda una elevata percentuale della popolazione. A livello nazionale si stima che il problema colpisca il 3% della popolazione maschile ed il 20% di quella femminile nella fascia di età tra i 20 e gli 80 anni, numeri destinati ad aumentare con il progressivo invecchiamento della popolazione. Tali percentuali, inoltre, sottostimano il fenomeno, a causa dell'imbarazzo dei pazienti a riferire il disturbo. L’impatto economico della incontinenza sul Sistema Sanitario è rilevante: i dati evidenziano che il 64% della spesa per l’assistenza protesica è impiegata per l’acquisto di prodotti per assorbenza, cateteri, sacche. Da tale patologia si può guarire, mediante trattamenti riabilitativi, farmacologici o di chirurgia mini-invasiva, tuttavia solo lo 0.4% dei pazienti incontinenti si rivolge a cure specialistiche, anche per mancanza di una adeguata informazione.
Giulio Santoro, coordinatore della Rete Aziendale dei Centri per l'Incontinenza e Stomie dell’Ulss 2, è stato chiamato nei giorni scorsi ieri a relazionare al Ministero della Salute in occasione della presentazione della Giornata Nazionale della Prevenzione e della Cura della Incontinenza e della World Continence Week. L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha già attuato la Rete Aziendale dei Centri della Incontinenza e Stomie ed è stata definita, al termine della relazione di Santoro, azienda virtuosa ed esempio di best practice. Questi disturbi in Veneto riguardano circa 600 mila persone e nella Marca trevigiana circa 80 mila.
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