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VENETO: circolazione auto inquinanti, nuove norme

Per una deroga chilometrica ai divieti vigenti

VENETO: circolazione auto inquinanti, nuove norme

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all’unanimità il Progetto di legge n. 198 della Giunta regionale “Modifica alla L.R. 16 aprile 1985, n. 33, ‘Norme per la tutela dell’ambiente’”. L’articolo 1 del Pdl inserisce nell’ordinamento giuridico regionale una apposita norma per il trattamento dei dati nel rispetto del Regolamento (Ue) 2016/679 correlati al progetto ‘MoVe-In’. L’articolo 2, concernente la norma finanziaria, quantifica le risorse necessarie complessivamente nel triennio 2023-2025 per gli interventi previsti in 250.703 euro, precisando che per la relativa copertura finanziaria si farà ricorso a una parte delle risorse trasferite dallo Stato nell’ambito del Programma di finanziamento volto a promuovere l’attuazione di interventi per il contrasto all’inquinamento atmosferico e conseguentemente il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio delle Regioni del Bacino Padano.

Come spiegato dal Relatore Rizzotto, al fine di ridurre le emissioni in atmosfera e migliorare la qualità dell’aria, in coerenza con le politiche comunitarie, “la Regione del Veneto intende aderire al progetto sperimentale ‘MoVe-ln’, avviato dalla Regione Lombardia, che prevede una modalità innovativa per il controllo delle emissioni dei veicoli inquinanti attraverso il monitoraggio delle percorrenze, dell’uso effettivo del veicolo e dello stile di guida adottato, tramite l'istallazione sul mezzo di una scatola nera (black-box), fornita da operatori privati TSP (Telematic Service Provider). È un servizio tramite il quale i cittadini proprietari di veicoli soggetti a limitazioni della circolazione possono richiedere una deroga chilometrica ai divieti vigenti, monitorabile in base all'uso effettivo del veicolo e allo stile di guida adottato”. Rizzotto ha altresì ricordato “che il Garante della Privacy si è espresso favorevolmente su questa proposta normativa per la parte relativa alle modalità di trattamento dei dati personali”. Il Relatore ha infine osservato come “l’inquinamento veicolare incide poco sulla qualità dell’aria, rispetto a quello domestico e industriale”.

Il correlatore Zanoni (nella foto), nel ricordare che l’Italia è stata condannata dalla Commissione europea per il costante superamento dei limiti di emissioni in ordine alla qualità dell’aria, peraltro con pesanti conseguenze per la salute pubblica, ha giudicato positivamente il provvedimento a patto “che ci si creda fortemente, rispettando le leggi”. Zanoni ha chiesto alla Regione “di avere una visione generale per colpire anche le grosse emissioni”.

In sede di discussione generale, Cristina Guarda (EV), da una parte ha giudicato positivamente le deroghe introdotte dal provvedimento se il fine è quello di tutelare le famiglie con reddito basso che non possono permettersi di sostituire un veicolo inquinante, dall’altra ha invocato “interventi strutturali per tutelare la qualità dell’aria, a iniziare dall’investimento sul trasporto pubblico locale, sull’interconnessione tra tessuto urbano e rurale e su soluzioni alternative al mezzo privato”. Per Guarda va coniugata la tutela ambientale con quella sociale.

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