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VENETO: crescita dell'economia regionale

Lo dice il nuovo Rapporto Statistico

VENETO: crescita dell'economia regionale

Presentato il Rapporto statistico 2022 “Il Veneto si racconta. Il Veneto si confronta”, giunto alla sua diciannovesima edizione

Per il 2022 le cifre ci dicono che ci sarà una crescita del 4,2% in termini di Pil (aggiornamento Prometeia a dicembre 2022), un dato ancora superiore rispetto alla stima del 3,8% diffusa qualche giorno fa dall’autorevole CGIA; l’export regge bene toccando, nei primi nove mesi di quest’anno, un +17,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 assieme all’industria turistica che, dopo due anni segnati da restrizioni negli spostamenti, raggiunge, nell’estate, quasi i valori del 2019, l’anno dei record – commenta il Presidente Zaia -. Di fatto il Rapporto Statistico non fa che confermare le performance di crescita dei pilastri dell’economia veneta, con dati significativi che danno risposte importanti al mondo delle istituzioni, delle imprese e delle categorie economico-sociali, oltre a fornire una fotografia chiara e attuale del Veneto. Qui si vede la resilienza della gente veneta, che sa tirar fuori il meglio di sé specialmente nei momenti di difficolta, trasformando le criticità in nuovi obiettivi da raggiungere”.

Il 2022 è un momento storico fondamentale perché è l’anno in cui siamo usciti dalla situazione di pandemia, entrando in una fase di nuove prospettive – prosegue il Governatore -. Al tempo stesso ci siamo imbattuti nell’inflazione e nella questione energetica, che ci indicano che abbiamo un percorso da fare. Partiamo da situazioni che hanno destabilizzato l’economia, che richiedono di rafforzare i fondamentali, per affrontare il futuro. Partiamo comunque da un anno positivo, con nuovi e più alti obiettivi per un 2023 dove non mancheranno alcuni fattori di difficoltà”.

Il quadro emerso nel Rapporto Statistico mostra un Veneto con una capacità di reazione superiore alla media italiana. Nello specifico, i dati ufficiali provenienti da Istat, Eurostat, Fondo Monetario Internazionale ed altri autorevoli istituti di ricerca, indicano che:

• nel 2021 la variazione degli investimenti è stimata a +16,7%, affiancata da una crescita dei consumi delle famiglie del 4,6%;

• tutti i settori mostrano segni positivi. L’industria cresce del 12,8%, le costruzioni del +18,5%, trainate anche dall’utilizzo dei bonus sull’edilizia, il terziario migliora del +4,4% nel 2021;

• a trainare l’export veneto sono i settori delle lavorazioni metallurgiche, delle produzioni chimiche-farmaceutiche e delle apparecchiature meccaniche. Quanto ai mercati di destinazione, si segnala il sensibile aumento delle vendite verso tutti i principali mercati di sbocco, ad eccezione di quello elvetico, con picchi in Germania, USA e Francia;

• nel turismo gli stranieri stanno tornando più lentamente alle cifre precedenti alla crisi sanitaria (nei primi 8 mesi del 2022 sono più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2021, e registrano -19,4% arrivi rispetto al 2019). Dopo un periodo in cui fondamentale è stato l’apporto del turismo domestico, con l’estate tutti i mercati esteri aumentano la loro presenza in Veneto, mostrando in alcuni casi un segno positivo anche rispetto ai tempi ante Covid (tedeschi, austriaci, svizzeri, belgi, ecc.);

• nel sociale, mentre in Italia circa un quarto della popolazione (25,4%) vive in condizioni di povertà o esclusione sociale e dispone di un reddito particolarmente basso, in Veneto il disagio, seppur in aumento, è meno diffuso, e coinvolge complessivamente il 16,9% della popolazione residente;

• ci sono segnali di ripresa anche nel mercato del lavoro: nel secondo trimestre di quest’anno il tasso di occupazione cresce e torna ai livelli pre pandemia registrando il valore del 67,7%, con le assunzioni che superano del 30% quelle registrate nel primo semestre del 2021.

“Solo conoscendo e capendo i dati si può aiutare il sistema veneto a crescere – sottolinea la Vicepresidente De Berti-. Questo appuntamento è fondamentale perché oltre a consolidare il rapporto tra mondo istituzionale e mondo accademico ci offre una visione per pianificare il futuro prendendo decisioni con cognizione di causa. Questo vale per tutti i settori e questa edizione del Rapporto statistico regionale, dedicata al tema della ‘transizione’, ci offre delle risposte alle complesse e delicate dinamiche che stiamo vivendo ed attraversando. ‘Transizione’, quindi, intesa come opportunità di concretizzare al meglio i percorsi di innovazione, in particolare su ambiti di estrema attualità come l’estensione dell’enorme potenziale delle tecnologie digitali e l’accelerazione verso le energie rinnovabili. Transizione che per me significa anche rivoluzione nel mondo delle infrastrutture e dei trasporti, per creare più connessioni, più sicurezza e una mobilità più sostenibile”.

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