VENETO: rafforzamento dello screening per colon-retto e cervice uterina
Entrano in vigore nuove procedure operative
Al termine di una serie di importanti approfondimenti effettuati da parte di gruppi di lavoro composti da scienziati e clinici, nella Regione Veneto entrano in vigore nuove procedure operative coordinate per l’esecuzione dei programmi di screening oncologici per il carcinoma della cervice uterina e per il tumore del colon-retto.
Le attività di coordinamento regionale screening sono state assegnate all’Unità Operativa Complessa Screening e Valutazione di Impatti Sanitario (VIS).
Il tutto è contenuto in una delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin.
“La battaglia contro il Covid – dice la Lanzarin – è durissima, ma non ci impedisce di lavorare su tutti gli altri fronti dell’offerta di prevenzione e cure alla gente. La sanità veneta va avanti su un fronte di 360 gradi, e quello della prevenzione di questo tipo di tumori è fondamentale. Le procedure che si applicano da qui in avanti sono quanto di più approfondito possibile e puntano ad aumentare la lotta all’insorgenza di tumori particolarmente temuti dalle donne o particolarmente subdoli come quello del cancro del colon-retto”.
Vi si prevede, tra l’altro, la vaccinazione anti papilloma virus (HPV) anche per le donne già trattate per lesioni cervicali HPV correlate di grado elevato e l’esecuzione dello screening per il carcinoma della cervice uterina in gravidanza. Significativa anche la scelta di eseguire il tatuaggio endoscopico delle lesioni del colon-retto o sospette tali, rilevate all’esame di secondo livello o di follow up all’interno del programma specifico di screening.
La delibera è accompagnata da allegati all’interno dei quali sono anche contenute le risposte alle eventuali necessità di chiarimento rivolte alle donne.
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