“La presentazione del rapporto economico è un momento di riflessione indispensabile per la nostra denominazione. L’anno che stiamo per chiudere è stato molto complesso, ma alla complessità e all’evolversi repentino degli eventi ormai siamo abituati. Il 2023 si chiuderà con circa il 10% in meno delle bottiglie vendute rispetto al 2022. Dopo un inizio anno molto lento abbiamo recuperato negli ultimi mesi e oggi registriamo una flessione rispetto al 2022 assestandoci nuovamente sui valori pre-pandemici. Lo scorso anno infatti ha rappresentato un’eccezionalità, e i dati di oggi sono più fedeli alle reali potenzialità della denominazione” afferma Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutela. “Rileviamo una riduzione delle vendite in volume all’estero (circa -6%), cui corrisponde comunque un aumento del valore del 4,5%. Quest’ultimo dato ci rassicura e ci conferma che il lavoro sul posizionamento del prodotto continua a essere vincente”. La riduzione dei volumi venduti nel 2023 è il risultato di comportamenti diversi osservati nei vari canali di distribuzione. Innanzitutto, si analizza il mercato italiano per il quale si nota che la ristorazione, sostenuta soprattutto dalla crescita del flusso di turisti stranieri, sta mantenendo i volumi mentre si nota una decrescita nella grande distribuzione. Il volume di vendite in Gdo considerato il periodo ottobre 2022 – ottobre 2023 risulta inferiore a quelle dello stesso periodo dell’anno precedente del 6,5%, contro un aumento in valore pari al 2,3%. Con il passare dei mesi, tuttavia, la domanda nel 2023 si sta riallineando con quella dell’anno precedente e nel trimestre luglio, agosto, settembre 2023 le vendite in grande distribuzione sono cresciute rispetto al 2022 del 3,4% in volume e del 6,8% in valore. “La Denominazione nel 2023 ha goduto degli effetti dei processi di innovazione digitale che hanno avuto una forte accelerazione a partire dall’anno della pandemia. In particolare, sono state aggiornate tutte le fasi della produzione e distribuzione con una decisa virata al digitale” - afferma il prof. Eugenio Pomarici curatore del Rapporto economico “Questo percorso ha comportato il potenziamento generale delle dotazioni hardware e software, e anche, in particolare, un maggiore ricorso alla digitalizzazione per la gestione della cantina, delle relazioni con i clienti (CRM) e il tracciamento dei flussi fattori/prodotti. Si è trattato di intervenire in molti casi in modo profondo e complesso nell’organizzazione dei processi aziendali e nel 2023 è stato possibile vedere la piena manifestazione dei benefici ricercati”.
Infine, un’altra ragione della tenuta in un anno come quello che sta per terminare risiede nel continuo impegno per la sostenibilità che sta guidando la Denominazione da ormai diversi anni. Per comprendere meglio come muoversi in questo contesto economico il Consorzio ha commissionato a IPSOS una ricerca sulla percezione del prodotto dalla quale emerge una forza sempre maggiore del brand. “Il profilo di immagine del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg è in pole position fra i diversi vini spumanti” afferma Enzo Risso Direttore scientifico IPSOS. “La recente indagine realizzata da Ipsos su un campione complessivo 1000 italiani e 500 giovani mostra un quadro positivo del positioning del vino delle colline. In una scala di voto da 1 a 10, il 70% degli italiani assegna al Conegliano Valdobbiadene un voto ottimo, tra l’8 e il 10, superando tutti gli altri vini, compreso Champagne, Franciacorta e Trento DOC.” Dai dati a disposizione fino a ottobre 2023 emerge una Denominazione solida soprattutto nel suo rapporto con il mercato. Nonostante questo, è urgente nell’immediato futuro, impegnarsi per implementare tutti i progetti e i processi volti alla creazione di valore. Occorrerà lavorare per consolidare il posizionamento del prodotto sul mercato e nella percezione dei consumatori. Senza dimenticare che la natura distrettuale della Denominazione sarà ancora una volta un punto di forza su cui fare leva così come potrà essere di aiuto per un coordinamento degli approvvigionamenti dei principali fattori di produzione.
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