ZOOTECNIA: progetti per migliorare gli allevamenti
Previsto anche il bilancio di carbonio
La democrazia associativa e l’operatività sempre al primo posto. Con queste premesse, nei giorni scorsi, si sono concluse le Assemblee per il rinnovo degli organi provinciali dell’Associazione Regionale Allevatori del Veneto, propedeutiche al rinnovo dei vertici regionali. Un’occasione importante per i numerosi allevatori intervenuti, per poter apprezzare le progettualità in atto, nonché il grande lavoro svolto da ARAV in collaborazione con l’Università di Padova, che è stato illustrato dal prof. Martino Cassandro del Dipartimento DAFNAE.
La prima iniziativa in campo prevede la realizzazione di un progetto per la determinazione del bilancio di carbonio negli allevamenti di bovini da latte del Veneto, finalizzato al miglioramento genetico dell’impatto ambientale della vacca da latte, mediante la misurazione individuale dell’emissione di metano enterico. A questo va collegata la possibilità di una parametrizzazione degli indici utile a calcolare il bilancio di carbonio di ogni azienda con l’obiettivo di dimostrare che l’azienda agro-zootecnica è già in una condizione di bilancio neutro.
La zootecnia di oggi è sempre più orientata alla precisione, per la produzione di un latte sano e funzionale, nell’era del Covid, garantendo il benessere animale e la resilienza mammaria. Attraverso il progetto “Covid-Milk”, infatti, riusciamo a garantire un articolato processo di valorizzazione del latte, che si concretizza nell’applicazione di azioni di fenotipizzazione e genotipizzazione di precisione funzionali alla raccolta dati di nuovi fenotipi per il miglioramento genetico. Tre le azioni previste:
Azione 1: Migliorare la capacità antiviralica del latte attraverso la caratterizzazione fenotipica e la selezione genetica di un maggior contenuto di lattoferrina nel latte. Argomento di particolare interesse per la comunità sociale in questo tempo di pandemia.
Azione 2: Caratterizzazione genetica delle bovine da latte allevate in Veneto per il genotipo Beta-Caseina A2A2, per migliorare gli aspetti salutistici dei prodotti lattiero caseari.
Azione 3: Resilienza mammaria durante la lattazione e messa in asciutta della bovina, utilizzando test molecolari rapidi ed affidabili nella rintracciabilità di patogeni causanti la mastite bovina e penalizzanti per il benessere animale.
“A tutto ciò si aggiunge – aggiunge De Franceschi – il progetto in atto sul lisato piastrinico, che prevede un innovativo approccio terapeutico per il trattamento delle mastiti. Ovvero, la somministrazione di una concentrazione sovra-fisiologica di piastrine che contengono numerosi fattori di crescita capaci di svolgere un’azione di supporto alle cellule della linea bianca nel combattere l’agente patogeno, favorendo un processo rigenerativo”.
Grandi progetti realizzati in partnership con la Regione Veneto.
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