DIOCESI: emergenza Ucraina, come aiutare

In una lettera inviata ai parroci della diocesi, don Andrea Forest, direttore di Caritas Vittorio Veneto, fa il punto della situazione sui rifugiati provenienti dall’Ucraina e suggerisce alcune indicazioni concrete per meglio gestire gli aiuti. Innanzi tutto, no ad ansie e a scelte frettolose: «L’emotività del momento – scrive don Forest - può spingere a scelte poco oculate, accoglienze senza regole, raccolte di viveri e altri beni che in realtà in questo momento possono essere di scarsa utilità (…) Quando si decide di ospitare qualcuno, si abbia cura di garantirgli luoghi dignitosi e non improvvisati, con la dovuta privacy… e sapendo che l’accoglienza avrà la durata di almeno qualche mese, non di pochi giorni». In secondo luogo, fare riferimento alle indicazioni date per sostenere Caritas nelle azioni di aiuto (vedi sotto le tre modalità): «I Centri di ascolto foraniali possono essere un opportuno riferimento per raccogliere la disponibilità di chi volesse mettere a disposizione la propria casa per l’accoglienza, come pure per raccogliere i beni di prima necessità che sono stati segnalati (…) Quanto raccoglieremo in diocesi sarà distribuito attraverso i canali approntati dalla comunità ucraina greco-cattolica presente anche a Vittorio Veneto e Conegliano». 

In terzo luogo, seguire le corrette procedure di accoglienza (è stato inviato ai parroci un ulteriore documento con tutte le indicazioni del caso). Quarto, valutare la possibilità di mettere a disposizione canoniche in disuso o locali parrocchiali: «Già diverse parrocchie si sono organizzate per assicurare l’ospitalità a chi ne avesse bisogno, gestendo in autonomia l’accoglienza. Chi fosse nella possibilità di mettere a disposizione canoniche in disuso o edifici parrocchiali (che siano minimamente accoglienti e arredati) può segnalare a Caritas la disponibilità (…)». Infine, la Caritas diocesana rimane a disposizione per qualsiasi necessità: il coordinamento delle case messe a disposizione per l’accoglienza, l’aspetto sanitario e il contatto con l’Ulss, la regolarizzazione giuridica e il contatto con Questura e Prefettura… «Si profila all’orizzonte – conclude il direttore di Caritas – la questione educativa e scolastica per i minori e l’apprendimento dell’italiano per la maggior parte di coloro che arrivano. Su tutte questi aspetti, Caritas è a disposizione a supporto delle realtà parrocchiali, anche qualora la comunità locale si faccia completamente carico della gestione dell’ospitalità».

1 - ACCOGLIENZA NELLE CASE

Chi ha a disposizione una casa o un appartamento, o vuole condividere qualche stanza, può segnalare la propria disponibilità ai referenti foraniali di Caritas (vedi tabella).

2 - RACCOLTA BENI DI PRIMA NECESSITÀ

Raccogliamo beni da consegnare attraverso i referenti della Comunità ucraina presente a Vittorio Veneto e Conegliano, e tramite i progetti di Caritas Italiana. Cerchiamo:

-          medicinali: antibiotici, antidolorifici, calmanti, pomate per le ustioni, siringhe, garze, ecc.

-          detersivi e prodotti per l’igiene personale

-          pannolini, pannoloni, assorbenti

-          sacchi a pelo, coperte

-          viveri di pronto consumo (cibi pronti all’uso… spesso non c’è la possibilità di cucinare, quindi non pasta né riso). I beni raccolti vanno consegnati presso i Centri di ascolto foraniali (vedi tabella).

3 - DONAZIONE DI OFFERTE

Chi desidera, può versare un’offerta sul conto corrente di Caritas Vittorio Veneto, specificando la causale come indicato. La maggior parte del ricavato sarà devoluta a Caritas Italiana per i progetti in atto; la restante parte sarà usata da Caritas Vittorio Veneto per la gestione dell’emergenza. L’offerta è eventualmente detraibile nella dichiarazione dei redditi.

FONDAZIONE CARITAS VITTORIO VENETO ONLUS

IT 30 L 02008 62196 000104583709

Causale (da specificare): EMERGENZA UCRAINA