DIOCESI: ordinazione di un nuovo diacono permanente
Questa sera a Madonna delle Grazie in Conegliano
Martedì 7 dicembre, vigilia della festa dell’Immacolata, alle 18.30 nella chiesa di Madonna delle Grazie in Conegliano il Vescovo presiede la messa con l’ordinazione diaconale di Mario Cenedese. Sarà il trentaseiesimo diacono permanente della nostra diocesi.
Originario di Nervesa della Battaglia, 62 anni, prossimo alla pensione (è consulente per un’azienda del settore energetico), Cenedese si è trasferito nel territorio dell’MdG, parrocchia della moglie Gabriella Zanette, dopo il matrimonio. I due sposi hanno tre figli: Mattia, 25 anni, Christian, 22 anni, e Alice, 17 anni.
Nel 2017 Cenedese ha iniziato il cammino che lo ha portato all’ordinazione, con la frequentazione della Scuola di teologia nel nostro Seminario diocesano e un percorso di discernimento personale. Tre le tappe: il rito di ammissione nel 2018, il lettorato nel 2019 e l’accolitato nel 2020.
«Da 7-8 anni presto servizio come sacrestano nella chiesa di Madonna delle Grazie – racconta Cenedese –. Mi sono reso disponibile quando ho notato che il precedente sacrestano aveva dei problemi di salute. Praticamente preparo la chiesa per le celebrazioni, sia nei giorni festivi che in quelli feriali, e poi partecipo alla messa. Questo mi ha portato a un incontro quotidiano con il Signore e piano piano si è affacciata l’idea del diaconato perché il mio è un servizio molto umile a favore della comunità ed è questa una delle peculiarità del servizio del diacono permanente. Ne ho parlato con il parroco e poi ho iniziato il percorso formativo».
In casa non c’è stata grande sorpresa alla notizia della novità, anche perché Mattia fino a poco tempo fa era ministrante mentre Christian lo è ancora. «I miei familiari hanno accolto la mia decisione anche perché sanno che sono una persona decisa nelle proprie scelte». Il cammino di questi anni ha portato Mario alla decisione di «spendermi ancor di più per la comunità lasciando fare al Signore perché sarà Lui a farmi vedere la strada attraverso cui portarLo agli altri».
«Questa storia – aggiunge il parroco don Pierino Bortolini – domanda contemplazione, ringraziamento a Dio, gratitudine a Mario e alla sua famiglia. E suscita in noi una riflessione sul servizio e sulla possibilità di donarsi agli altri».
Federico Citron
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