Il Papa: “Armi ai combattenti in Siria, mentre il popolo continua a soffrire”
In un videomessaggio, Francesco denuncia le ambiguità di chi finanzia i terroristi: “Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?”
Un nuovo sostegno forte e chiaro alla pace in Siria è arrivato da papa Francesco con un videomessaggio diffuso in occasione della giornata Siria, la pace è possibile, promossa dalla Caritas Internationalis.
La situazione di “indicibile sofferenza” che attanaglia da cinque anni il popolo siriano è qualcosa che “rattrista molto il mio cuore”, ha confidato il Santo Padre, ricordando poi tutte le tribolazioni che i civili innocenti devono subire: “sopravvivere sotto le bombe o a trovare vie di fuga verso altri paesi o zone della Siria meno dilaniate dalla guerra”, comunque abbandonando “le loro case”.
Una menzione particolare, il Pontefice la riserva alle “comunità cristiane, a cui va tutto il mio sostegno a causa delle discriminazioni che devono sopportare”.
Rivolgendosi a “tutti i fedeli” e agli operatori Caritas a tutti i livelli, impegnati “nella costruzione di una società più giusta”, il Papa sferra una nuova vibrante invettiva contro i mercanti di morte: “Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti – ha denunciato Bergoglio -. Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?”.
Francesco incoraggia quindi tutti, “giovani e adulti”, a “vivere con entusiasmo quest’Anno della Misericordia per vincere l’indifferenza e proclamare con forza che la pace in Siria è possibile!”.
Per vivere la pace, ha spiegato il Papa, siamo chiamati a “incarnare” la seguente Parola di Dio: «Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto al vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza» (Geremia 29,11).
Il Santo Padre sollecita quindi “veglie di preghiera” per la Siria e “iniziative di sensibilizzazione nei gruppi, nelle parrocchie e nelle comunità, per diffondere un messaggio di pace, un messaggio di unità e di speranza”.
Alla preghiera, tuttavia, ha raccomandato, dovranno seguire “opere di pace”: a tal fine, Bergoglio suggerisce ai fedeli di rivolgersi ai soggetti “coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l’accesso agli aiuti umanitari”.
Secondo il Pontefice, “tutti devono riconoscere che non c’è una soluzione militare per la Siria, ma solo una politica”, pertanto, la comunità internazionale deve “sostenere i colloqui di pace verso la costruzione dì un governo di unità nazionale”.
In conclusione, Francesco lancia un appello a unire le forze, “a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile. Questo sì che sarà un grandioso esempio di misericordia e di amore vissuto per il bene di tutta la comunità internazionale!”.
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