PASQUA 2020: Gli auguri del vescovo Marcuzzo da Gerusalemme

Sono arrivati oggi, puntuali, gli auguri di Pasqua del vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo, originario di San Polo di Piave (TV) ed attualmente Vicario Patriarcale latino di Gerusalemme. Domenica scorsa, la domenica delle Palme, ha vissuto una celebrazione particolarmente intensa al "Dominus Flevit" (il luogo sito sul monte degli Ulivi in cui, secondo la tradizione, Gesù pianse su Gerusalemme): la santa messa si è conclusa con la benedizione della città e del mondo da parte dal vescovo Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, che ha presieduto la celebrazione (nella foto).

Carissimi,

come ogni anno, vi esprimo, accompagnati dalla preghiera, i più sentiti auguri per una Felice Pasqua di Risurrezione e di vita nuova in Cristo. Anzi, più di ogni anno, perché quest’anno il Signore ha permesso che celebriamo la morte e risurrezione di Gesù Cristo in un clima mondiale - e sociale - di innumerevoli sofferenze, a causa del Covid-19, che però ci rende tutti più riflessivi sulla precarietà della vita umana, più fermi sulla necessità della fede e della speranza, più responsabili e solidali nella nostra interdipendenza globale sociale, più attenti all’unità della famiglia.

Innanzitutto, vi assicuro che noi tutti - la famiglia del Patriarcato e del Seminario patriarcale di Beit Jala, attualmente tutti insieme a Gerusalemme - stiamo tutti bene, grazie a Dio. Preghiamo molto anche per voi, per i vostri cari e per il mondo intero. Lavoriamo molto con i mezzi tecnologici moderni di comunicazione sociale (computer, televisione, smartphone…) per far partecipare le famiglie delle parrocchie alle cerimonie della Settimana Santa in diretta stando a casa. Compiamo a Gerusalemme le cerimonie tradizionali nei Luoghi Santi della Redenzione (è "statu quo"), anche se in numero molto limitato e in modo molto ridotto e un po’ diverso.

Tra queste cerimonie, quella che in questo tempo ci è stata più commovente è la preghiera e la benedizione su Gerusalemme e sul mondo alla cappella del “Dominus Flevit”, dove Gesù pianse su Gerusalemme. Era la Domenica delle Palme, sul percorso dell’ingresso di Gesù nella Città Santa, con l’assistenza di pochi partecipanti, spirava dal deserto un forte vento di sabbia e di nuvole, il classico e stagionale “Khamsîn” o “Sharâv” della Bibbia, che rendeva Gerusalemme davanti a noi, di solito ammirabile da quel luogo, quasi invisibile e spettrale! In quel quadro, eloquentemente espressivo della nostra situazione tragica mondiale, abbiamo pregato, meditato la Parola di Dio e lodato il Signore che viene a visitare il suo popolo anche nelle circostanze difficili.

L’Amministratore del Patriarcato Latino, mons. Pizzaballa, ha poi segnato una lunga, larga e intensa benedizione sulla Città Santa e il mondo intero, con la reliquia della vera Croce, in un sincero silenzio di preghiera e di supplica! Vi mando alcune foto significative di quell’evento, perché vorrei farvi quasi partecipi di quell’atto semplice, ma molto significativo, dal punto di vista storico, sociale, umano e divino. Considero quel momento così evocativo, quasi simile e parallelo alla commovente benedizione con il Ss. Sacramento, Urbi et Orbi, che il Papa Francesco fece sul mondo dalla Basilica di S. Pietro, il 27 marzo scorso, sotto la pioggia davanti al grande colonnato vuoto!

Da Gerusalemme vi rinnovo gli auguri di buona salute e di vita nuova, durante e dopo questa “visita del Signore” e Buona Pasqua, e dal Santo Sepolcro vi mando una speciale benedizione per voi, i vostri cari e tutte le vostre comunità. Con affetto, vostro in Gesù Risorto,

+ Giacinto-Boulos Marcuzzo

Titolare di Emmaus - Vicario Patriarcale latino di Gerusalemme