Senza unità con la vite i tralci non portano frutti
Al Regina Coeli papa Francesco spiega che senza comunione con Gesù si diventa sterili
Prima della preghiera del Regina Coeli, papa Francesco ha spiegato che noi siamo come i tralci di una vite e se non siamo in comunione con le radici la nostra vita sarà sterile. Di fronte ad una piazza San Pietro stracolma di pellegrini, il Pontefice ha preso spunto dalla parabola in cui Gesù parla della vite e dei tralci. Pensando alla sua dipartita dal mondo, Gesù, vuole imprimere ai suoi discepoli una verità fondamentale. Quando lui non sarà più tra loro essi potranno essere uniti a lui in un modo nuovo. Con l’immagine dei tralci che senza la vite non possono produrre frutti, Gesù insegna come rimanere in lui ed essere uniti a lui anche quando non sarà più fisicamente presente. “Gesù è la vite e l’amore che passa ai tralci è lo Spirito Santo”. “Noi siamo i tralci, e come tali non siamo autosufficienti ma dipendiamo dalla vite sorgente di vita”, ha sostenuto il Papa. “Con il battesimo – ha aggiunto - abbiamo il dono della vita nuova in comunione con Cristo”. Attraverso la partecipazione ai sacramenti, soprattutto all’Eucarestia, riceviamo da Gesù l’amore ed i doni della grazia e della pace. Ogni persona che è così unita a Gesù fa tanto bene alla società. La vita di Cristo diventa anche nostra. E così si riconosce se è un vero cristiano. I frutti di questa unione con Gesù sono meravigliosi. “Vedere il mondo con gli occhi di Gesù, amare con il suo cuore e portare bontà e pace, questo è il nostro compito", ha proseguito il Pontefice. “Ciascuno di noi è un tralcio di un'unica vite e tutti insieme portiamo i frutti di questa appartenenza alla Chiesa.” “In questo modo esprimiamo la coerenza di vita e di fede e partecipiamo all’unica missione salvifica di Cristo”, ha detto al termine della sua introduzione alla preghiera mariana.
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