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VESCOVO: non è sospeso il tempo di Quaresima

Riflessione su questo tempo particolare in cui siamo chiamati a vivere

VESCOVO: non è sospeso il tempo di Quaresima

Care sorelle e fratelli, iniziamo quest’anno la Quaresima in un modo che nessuno di noi avrebbe neppure immaginato. A motivo della tutela della salute di tutti, è stata disposta la sospensione delle attività che comportassero assembramento di persone e di conseguenza anche la temporanea sospensione delle celebrazioni delle nostre comunità parrocchiali.

Non viene però sospeso il tempo forte della Quaresima e il suo invito a “tornare al Signore con tutto il cuore”. In questi giorni il nostro cuore è certamente disorientato e impaurito di fronte ad eventi che pensavamo non potessero più ripetersi, dati i progressi della scienza e della medicina. Situazioni come quella che stiamo vivendo ci fanno invece toccare con mano la nostra fragilità sia personale che sociale e ci fanno sentire più forte il bisogno di una certezza più grande di tutte quelle rese possibili dalle risorse umane.

“Tornare al Signore con tutto il cuore” significa uscire dall’illusione di bastare a noi stessi e, insieme, ritrovare o rendere più solida una relazione filiale e fiduciosa con il Signore, nostro creatore e Padre. Significa sperimentate che “anche se camminiamo per una valle oscura” non dobbiamo lasciarci prendere dall’angoscia o dallo sconforto, perché il Signore, nostro vero Pastore, “è con noi”.

Almeno nella fase iniziale di questa Quaresima, non saremo aiutati e sostenuti dalle celebrazioni tradizionali e care delle nostre parrocchie. Ma questo non deve far venir meno il nostro desiderio e il nostro impegno a vivere la relazione con il Signore: personalmente o in famiglia creiamo luoghi e tempi di raccoglimento, di ascolto e di preghiera, soprattutto nella giornata di domenica. L’esperienza insegna che i momenti di difficoltà e di prova possono far scaturire nella vita spirituale delle persone e delle famiglie risorse nuove e sorprendenti. Mi auguro di cuore che sia così per tutti noi.

Ma assieme all’ascolto e alla preghiera, creiamo anche gesti e comportamenti di attenzione e di bontà verso gli altri; certamente all’interno delle nostre famiglie, ma anche nei confronti di chi è nel bisogno e nella prova: gesti e comportamenti, cioè, di carità nei confronti di persone anziane o malate (che rischiano, in questo frangente, di rimanere ancora più sole) o di altre situazioni verso le quali il Signore ci chiede di aprire il nostro cuore, per renderlo simile al suo.

Invito tutti, infine, ad unirsi nella fiduciosa preghiera a Maria, Madre del Signore: ci aiuti, con la sua intercessione, a compiere un vero pellegrinaggio nella fede verso la Pasqua di Gesù e a ritrovare - in lui e nel suo Santo Spirito - le ragioni della nostra speranza e la forza di una carità autentica e operosa.

Ricordandovi tutti nella preghiera, vi accompagno con la mia benedizione.

+ Corrado, vescovo

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