CASTELLO ROGANZUOLO: E' morto Maurizio Cecchetto

Stamattina è morto Maurizio Cecchetto. Dopo un’operazione nel settembre scorso, a gennaio aveva avuto problemi per un'infezione alle vie respiratorie, che si era poi diffusa a causa delle scarse difese immunitarie. Dopo una iniziale ripresa, si è irreversibilmente aggravato negli ultimi 15 giorni. Lascia la figlia Elena e la moglie Laura. Risiedeva a Castello Roganzuolo, ove era coinvolto – tra le altre cose – con il gruppo di promozione artistica della chiesa monumentale di Castello.

Segretario della Cisl di Treviso e componente della segreteria regionale, la vita di Maurizio è stata caratterizzata da un impegnato appassionato per il sindacato. “Ho avuto l'onore di averlo come collega – afferma Gianfranco Sech – nella mitica Sinistra Piave. Molto intelligente, amante della cultura, della storia e della formazione dei delegati e dei futuri dirigenti. Insieme abbiamo fatto grandi cose. Non potremo mai dimenticarlo”.

Si è impegnato a lungo anche nella pastorale sociale della diocesi di Vittorio Veneto, in quanto membro della Commissione diocesana e di quella della forania di Conegliano. Era parte attiva della Scuola di formazione sociale nella quale teneva ogni anno delle lezioni. Don Andrea Forest, delegato diocesano della pastorale sociale, lo ricorda così: “Maurizio si distingueva per l'acutezza dei suoi contributi, utili al lavoro di tutti, per la pacatezza d'animo e per la bontà interiore, qualità che - unite alla sua passione per la cultura - gli permettevano di affrontare le questioni che man mano si presentavano con lucidità e razionalità, offrendo spesso analisi e riflessioni profonde e determinanti. Ci consola pensare non sia solo una coincidenza la morte di Maurizio in questo Venerdì Santo, giorno in cui noi cristiani ricordiamo la morte di Gesù in croce nell'atto di donare la vita per l'umanità. Anche Maurizio ci ha donato tanto. E riconosciamo che egli ora partecipa fino in fondo della croce di Gesù, entrato con lui nel passaggio della morte. Sappiamo però che ci attende la Pasqua: la Pasqua di Gesù, che è risurrezione e speranza per tutti; la Pasqua per Maurizio, perché oltre le soglie di una morte già vinta dalla risurrezione, possa vivere nell'abbraccio della misericordia di Dio. Ci sentiamo uniti alla figlia e alla moglie in questo momento di dolore, nella certezza che anche attraverso la nostra vicinanza e gratitudine passa un po' di consolazione in questo momento di fatica”. “Non appena possibile – conclude don Andrea - ricorderemo Maurizio nella celebrazione di una Messa: per ora ricordiamolo personalmente e, chi crede, nella preghiera al Signore”.