CONEGLIANO: mostra sui campioni di ciclismo del XX secolo
Dal 16 al 18 ottobre alla "1868 Gallery" della Carpenè Malvolti
Il mito di Fausto Coppi, Gino Bartali, Felice Gimondi, Francesco Moser, Marco Pantani e di altri campioni del ciclismo con le loro eroiche imprese sportive, torna a rivivere dal 16 al 18 ottobre a Conegliano nella “1868 Gallery” della Carpenè Malvolti – protagonista anch’essa di imprese enoiche - grazie all’esposizione temporanea di bici storiche appartenute a Campioni del XX secolo e provenienti dalla selezione di Gianfranco Trevisan, già campione e collezionista di Padova.
La mostra “Imprese eroiche ed enoiche in Conegliano” sarà inaugurata nella "1868 Gallery" la sera di venerdì 16 ottobre alla presenza delle istituzioni, di Moreno Argentin e Mario Beccia, e sarà l’anteprima della 14° tappa del Giro d'Italia che sabato 17 Ottobre attraverserà il Territorio del Prosecco.
In tale prestigioso contesto non poteva mancare un tributo a colui che insieme a Fausto Coppi ha infiammato il tifo ciclistico nel secondo dopoguerra; l’apertura della mostra prevede infatti la presentazione del libro “Bartali, ultimo eroico”, scritto dal fondatore dell’Eroica Giancarlo Brocci ed edito da Minerva.
L’evento ospitato nella “1868 Gallery” sarà dunque l’occasione per tornare a respirare le emozioni, la sfida, il grande rispetto sportivo ed il carisma dei più grandi Campioni delle due ruote e rimarrà aperto al pubblico, con accesso limitato e su prenotazione, per tutto il fine settimana in cui la terra del Prosecco accoglierà la suggestiva tappa a cronometro del Giro d’Italia 2020 da Conegliano a Valdobbiadene.
LE BICI DA CORSA IN MOSTRA – Le bici storiche esposte insieme a maglie ed altri cimeli, dalle più antiche appartenute a Nello Ciaccheri nel 1923 – il primo anno in cui ha gareggiato da professionista – a Pietro Parpajola nel 1928 ed a Giuseppe Olmo nel 1936 - l’anno del suo primo titolo italiano su strada – fino alle più recenti di Moreno Argentin nel 1985 e 1986 – quest’ultima usata nella corsa del Centenario - e del “Pirata” Marco Pantani nel Giro d’Italia dilettanti nel 1991. Il posto d’onore della mostra sarà occupato da tre preziosi esemplari di due ruote appartenute all’”Airone” Fausto Coppi negli anni 1948 – quando è diventato campione del mondo – 1949, anno della sua consacrazione internazionale con la doppia vittoria del Giro d’Italia e del Tour de France, e nel 1954. Ci saranno anche due biciclette di Felice Gimondi, una del 1973, anno in cui vinse il titolo mondiale su strada e una del 1974 ed anche la bicicletta di Francesco Moser del 1976 quando ha vinto la gara di inseguimento nel campionato mondiale su pista. Insieme naturalmente a molte altre, tra cui quella di Mario Vicini nel 1940, di Giannino Piccolroaz nel 1946, di Tony Bevilacqua nel 1950, di Michele Gismondi nel 1952, di Franco Gandini nel 1956, di Diego Ronchini nel 1958, di Sergio Bianchetto nel 1961, di Franco Balmamion e Gosta Petterson nel 1970 e di Patrick Sercu e Roger De Vlaeminck nel 1973.
IL LIBRO SU GINO BARTALI – In tale contesto non poteva mancare un tributo a colui che insieme a Fausto Coppi ha infiammato il tifo ciclistico nel secondo dopoguerra. Ecco quindi che nella medesima occasione, durante l'evento inaugurale di Venerdì 16 Ottobre, si terrà la presentazione del libro “Bartali, ultimo eroico”, scritto dal fondatore dell’Eroica Giancarlo Brocci ed edito da Minerva.
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