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GODEGA: tanti dati al convegno sulla viticoltura

 Rallenta l’espansione della superficie vitata, cresce il mercato soprattutto per il Prosecco e il Pinot Grigio

GODEGA: tanti dati al convegno sulla viticoltura

Sistema Prosecco che vola verso il miliardo di bottiglie. «Non si tratta di una stella cadente, ma di un fenomeno consolidato» ha sottolineato stamane, 7 marzo, il governatore del Veneto Luca Zaia nel suo intervento al convegno “Aggiornamento sulle prospettive del Prosecco e delle altre varietà viticole nell’annata 2022” ospitato, in diretta streaming, negli spazi della Fiera di Godega di Sant’Urbano. Un appuntamento, moderato da Fiorello Terzariol, ambasciatore delle Città del Vino, che ancora una volta ha permesso, con Regione Veneto e i 5 Consorzi di Tutela, di fare il punto sulle prospettive del mercato per i prossimi mesi. Il convegno, inoltre, come tradizione fa da preludio all’edizione 2022 dell’Antica Fiera di Godega in programma dal 9 all’11 aprile.

«Come sempre – ha ricordato Paola Guzzosindaco di Godega di Sant’Urbano -, questo appuntamento precede la Fiera che finalmente, dopo due anni segnati dalla pandemia, riparte, rappresentando per il nostro territorio una luce di speranza. E il convegno odierno permette di dare una lettura in chiave attuale del mercato, tenendo anche conto di quanto sta accadendo in questi giorni». Il riferimento è alla guerra in Ucraina. E al popolo ucraino Guzzo ha rivolto un pensiero: «Esprimo vicinanza a coloro che stanno vivendo una situazione molto difficile. Anche nel nostro comune sono arrivate le prime donne e i primi bambini, ospitati da chi vive da anni qui da noi». L’assessore Paolo Attemandi, che ha le deleghe all’agricoltura, alle attività produttive e all’Antica Fiera di Godega, ha voluto ringraziare la Cantina Sociale di Orsago e i partner che hanno sostenuto questa iniziativa «divenuta negli anni un momento molto atteso, perché permette alle aziende vitivinicole di capire come muoversi nella nuova stagione».

In collegamento il presidente della regione del Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale all’agricoltura e al turismo Federico Caner.

«I dati – ha commentato Zaia – confermano una crescita importante e il grande valore del Prosecco che ha cambiato l’immagine dell’agricoltura, ma ha anche dato una nuova chance. Stiamo arrivando al miliardo di bottiglie», evidenziando poi il valore del riconoscimento Unesco ottenuto dalle colline di Conegliano e Valdobbiadene. «Abbiamo dimostrato che il nome prosecco è nostro» ha aggiunto con riferimento alla querelle “prosek”. Un fenomeno, quello del prosecco, «consolidato», anche se dal governatore è arrivato un preciso monito: «Chi pianta Glera sperando che un giorno diventi Prosecco, rischia di farsi male». Zaia ha infine sottolineato il tema della sostenibilità: «I nostri vigneti sono quelli che utilizzano meno presidi chimici di tutta Italia: noi abbiamo indicato la via». 

«Il nostro obiettivo – ha detto l’assessore Caner – è continuare a tutelare questo prodotto. Ci siamo consolidati bene, ma il mercato può anche avere delle flessioni e con troppo materiale a disposizione si rischia la caduta del prezzo». «Mi preoccupa poi la flavescenza dorata, già esplosa lo scorso anno. Abbiamo istituito un tavolo tecnico, però dobbiamo mandare un messaggio chiaro, cioè che la flavescenza dorata va trattata subito estirpando le piante malate: chiedo agli agricoltori – l’appello di Caner – di fare attenzione, di non guardare solo al profitto. La pianta malata va tagliata immediatamente altrimenti la flavescenza si diffonde in maniera incontrollata diventando un problema non solo per la produzione, ma anche per il paesaggio in collina».

Un quadro sul sistema vitivinicolo veneto è stato tracciato da Alberto Zannol della direzione agroalimentare della Regione Veneto che ha evidenziato come nell’ultima campagna il sistema viticolo veneto si sia fermato. «Negli ultimi anni c’è stato un rallentamento dell’aumento della superficie vitata, che si è fatto più evidente nel 2021, quando si è registrato un aumento dello 0,4%» ha detto con riferimento ai 99.831 ettari vitati del 2021. Ci sono però 132 ettari in portafoglio ancora definiti come diritti, cioè che devono essere convertiti in autorizzazioni entro il 31 dicembre 2022, e 640 ettari già convertiti, mentre 2.180 ettari sono in attesa di essere impiantati. Quanto all’andamento delle denominazioni ha evidenziato «una situazione di grande sviluppo per il Prosecco Doc e per l’Asolo Prosecco, un aumento costante del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e un aumento anche dei Vini delle Venezie». Quanto al sistema di coltivazione, nei 5 Consorzi di Tutela il 76% dei vigneti è gestito con metodo convenzionale, il 5% biologico e il 19% ha la certificazione Sqnpi. Su questa certificazione, nel consorzio Prosecco Doc gli ettari sono passati da 1.840 a 6.500 nell’ultimo anno.

Poi gli interventi dei rappresentanti dei 5 Consorzi di Tutela con unanime condanna verso la guerra e una speranza di pace. 

«Nonostante i due anni di pandemia, i segnali per le nostre denominazioni sono molto positivi – ha evidenziato Giorgio Piazza presidente Consorzio Vini Venezia Doc e Docg -, con incremento dell’8,76% nel 2021 rispetto al 2019. 12 milioni le bottiglie, di cui l’85% rappresentato dalla Doc veneziana con il Pinot Grigio, verso il quale è cresciuto l’appeal, sia nella versione classica, sia in quella rosata».

Bene anche l’andamento per il Consorzio Pinot Grigio delle Venezie Doc rappresentato dal vicepresidente Valerio Cescon. «Da quest’anno – ha annunciato con riferimento al Pinot Grigio – si troverà anche la tipologia rosato». Nei primi due mesi del 2022 l’imbottigliamento ha registrato un +10% rispetto ai primi due mesi del 2021: «Un trend positivo e in linea con le aspettative». Nel 2021 sono stati un milione e 840mila gli ettolitri prodotti e quasi tutti imbottigliati. 

Per il Consorzio Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene rappresentato dalla presidente Elvira Bortolomiol il 2021 si è chiuso con 8.699 ettari vitati e 104 milioni circa di bottiglie «con un aumento del 13,68% rispetto al 2020 e un valore di 610 milioni di euro di fatturato, con l’export in 150 Paesi rappresentante circa il 30% del fatturato». Bortolomiol ha evidenziato come l’obiettivo sia incrementare il valore immateriale del Conegliano Valdobbiadene mettendo in atto sette azioni. Una di queste punta alla sostenibilità e ad azioni come l’avvio del riconoscimento del bio-distretto, l’inizio di un percorso per eliminare la plastica nei vigneti, ridurre l’azoto chimico e gli antibotritici di sintesi. «L’obiettivo è avere il 45% della superficie bio o Sqnpi» ha annunciato. E poi il «progetto del “nome unico” ovvero il nome Conegliano Valdobbiadene che – ha detto - possa dare maggiore riconoscimento e maggiore forza nel messaggio».

Anno dei record il 2021 per il Prosecco Superiore Docg Asolo. «Veniamo da due anni di pandemia, ora c’è una guerra alle porte dell’Europa e nonostante questa pesante attualità i viticoltori continuano a svolgere il loro lavoro con passione e impegno – ha evidenziato il presidente Ugo Zamperoni -. Il 2021 si è chiuso con 21.398.476 bottiglie, un anno prima erano state 18.699.587, testimoniando come l’Asolo Prosecco continui ad allargare la propria platea e ad aumentare le certificazioni: credo sia una bella storia di successo ed è per noi importante continuare su questa strada. Quando è nata la denominazione, non si faceva nemmeno un milione di bottiglie. Ora è la quarta denominazione spumantistica italiana», con un 2021 chiuso con un +14,4%.

Anno di crescita anche per il Prosecco Doc. «Abbiamo chiuso il 2021 con 627 milioni di bottiglie – ha detto il presidente Stefano Zanette – e il debutto del rosè ha portato nel primo anno una crescita di 70 milioni di bottiglie. Ora l’aumento dei costi delle materie prime, la crescita prodotto, la guerra e la pandemia, tutta questa complessità di incertezze ci portano a fare una riflessione. Se la produzione 2021 si è chiusa con 4 milioni e 800mila ettolitri, la produzione del 2022 e il 2023 non si discosterà di tanto». La crescita stimata in due anni è del 15% con superficie vitata – oggi di 6.250 ettari – che potrà crescere di un migliaio di ettari.

«Il macrosistema Prosecco ha prodotto più della metà del vino prodotto in Veneto – ha rilevato Pierclaudio De Martin presidente dell’Unione Vini Veneti e presidente della Cantina Sociale di Orsago -. Macrosistema che, insieme a quello delle Venezie Pinot Grigio, ha garantito la redditività economica ai nostri viticoltori. L’obiettivo ora è arrivare ad una viticoltura contraddistinta da un ridotto impatto sull’ambiente e che elimini i rischi per la salute dei cittadini».

Link al video completo del convegno https://www.youtube.com/watch?v=UDxr6VG2kbY  

Materiali https://www.comunegodega.tv.it/it/news/convegno-in-viticoltura-22-febbraio-2021-materiali

(comunicato stampa)

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