SAN PIETRO DI FELETTO: quasi pronto il punto informativo
Restaurata l’ex scuola elementare
Mancano solo l’arredamento e il completamento dell’area esterna per poter dichiarare conclusi i lavori di restauro della vecchia scuola comunale di San Pietro di Feletto trasformata in sede di promozione e accoglienza turistica. L’edificio - che si trova in piazza papa Giovanni XXIII, ai piedi del campanile della pieve verso la piazza - ha tre proprietari: il Consorzio delle Pro loco del Quartier del Piave, che lo ha acquistato dal privato che ne era proprietario, il Comune e la Pro loco di San Pietro. Questi ultimi sono diventati comproprietari dello stabile grazie a una donazione gratuita del Consorzio che ha posto loro, come unico vincolo, l’utilizzo a fini di promozione del territorio.
Pro loco e amministrazione comunale si sono quindi fatti carico dell’impegnativa operazione di recupero dello stabile, che si trovava in condizioni fatiscenti. Impegnativa per il cattivo stato di conservazione ma anche per la delicata collocazione, in uno dei luoghi forse più belli di tutta la Marca Trevigiana. Considerato che gli spazi interni sono limitati - una trentina di metri quadrati per piano -, si è deciso di realizzare un piccolo ampliamento praticamente a livello del terreno rialzato del sagrato della chiesa, per ricavare due servizi igienici. Questo passaggio, come il restauro, sono avvenuti in stretto accordo con la Soprintendenza che per questo luogo ha uno speciale occhio di attenzione.
La necessità di armonizzare l’edificio con la pieve, la piazza e anche con il paesaggio circostante, e la scelta di accedere ad eco e sisma bonus, hanno comportato la scelta di soluzioni tecniche e di materiali di qualità. Anche per questo la spesa finale si aggira su una cifra considerevole, intorno ai 300mila euro. A coprirla l’eco e sisma bonus per circa 100mila euro, il Comune con 90mila euro e la Pro loco con 50mila. Il resto viene dal territorio del Feletto, in particolare da aziende e privati che hanno aderito a una raccolta di fondi lanciata dalla Pro loco. Infine ci sono i risparmi prodotti da alcuni lavori realizzati in economia.
Il risultato architettonico ed estetico indubbiamente c’è. Esternamente un vecchio edificio decadente ha lasciato spazio a una struttura di qualità. Internamente al piano terra c’è un bell’ufficio di accoglienza turistica con due pezzi antichi originali, il “larìn” (caminetto) e il “secièr” (la pietra del secchiaio). Al primo piano una stanza per piccoli incontri e videoproiezioni, accessibile anche dall’esterno. Notevole il tetto con i travi originali e le tavelle. Anche i servizi igienici sono accessibili sia dall’interno che dall’esterno. Il tutto è stato realizzato in modo tale da essere praticabile dalle persone con disabilità (con possibilità di accesso al relativo bonus statale). All’avanguardia l’impiantistica, con pompa di calore per riscaldamento e raffrescamento. Ad eseguire i lavori la ditta Lorenzon Costruzioni su progetto di Bruno Dal Col.
Il punto informativo-turistico verrà gestito dalla Pro loco con la collaborazione di altre realtà del territorio e il sostegno dell’amministrazione comunale. Ancora non è stato definito in quali giorni e orari ci saranno dei volontari a fornire informazioni e a proporre pubblicazioni ai turisti, un servizio quanto mai necessario considerato il gran numero di turisti che visitano la pieve. «Siamo fieri di quanto realizzato - dichiarano l’assessore Loris Dalto e il presidente della Pro loco Arcangelo Marcon, che da mesi seguono passo passo la complessa operazione di restauro -. Si tratta di un’iniziativa che non andrà solo a favore del Feletto ma dell’intera area Unesco».
Federico Citron
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