SOLIGO: studio con la Latteria su latte e iodio
Collaborazione con l'Università di Padova
Il latte è un alimento fondamentale per garantire alle persone il giusto apporto non solo di Calcio ma soprattutto di Iodio. È questo quanto emerso dagli studi sostenuti negli ultimi anni da Regione del Veneto, e Università degli Studi di Padova con la fondamentale collaborazione di Latteria Soligo, i cui risultati sono stati presentati a Villa Bolasco a Castelfranco Veneto, nel convegno “Latte, il cibo della salute”.
L’incontro, organizzato dall’ Università degli Studi di Padova, è stata l’occasione per esporre i risultati di tali studi, dimostrando come il latte e i suoi derivati – nello specifico, il latte prodotto in Veneto -, nel contesto di una sana alimentazione, contribuiscono in modo determinante al soddisfacimento dei fabbisogni giornalieri di elementi fondamentali per la salute umana, in primis lo Iodio.
Un risultato destinato a cambiare la percezione di un alimento spesso (ed erroneamente) demonizzato.
Oltre a ricercatori e studenti, all’incontro hanno presenziato, tra gli altri, Gianfranco Giovine assessore ai Rapporti con l'Università, Ricerca e Innovazione del Comune di Castelfranco V.to, Sonia Brescacin, presidente V^ Commissione del Consiglio regionale del Veneto, Federico Caner, Assessore all’agricoltura di Regione del Veneto e il Senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura
"Questo è un evento molto importante per noi come Università, ma direi per l’intero territorio poiché celebra una collaborazione significativa, un'alleanza intelligente tra le istituzioni del territorio, le aziende e l'università – ha sottolineato la prof.ssa Monica Fedeli, Prorettrice UniPd con delega alla Terza missione Università di Padova . Questa è una di quelle attività che noi definiamo di terza missione, di impegno pubblico, in cui l'università apre le porte dei propri laboratori, valorizza delle attività di ricerca, le mette al servizio delle istituzioni, delle imprese, ma anche al servizio della cittadinanza, per promuovere il benessere e per promuovere quindi la salute. Credo che queste attività diano un significato diverso anche alla nostra attività di ricercatori e ricercatrici e di scienziati perché in questo modo riusciamo, in modo responsabile, a parlare di ricerca con tutti e tutte, cosa non semplice rimanendo all'interno della nostra Accademia. Quindi grazie davvero ai dipartimenti che hanno collaborato, alle istituzioni e alle aziende che hanno sostenuto questo progetto".
"Oggi presentiamo i principali risultati scientifici di alcune attività di ricerca che abbiamo svolto negli ultimi tre anni – ha quindi illustrato Massimo De Marchi, prof. ordinario di Zootecnica Speciale al Dipartimento DAFNAE dell'Università degli Studi di Padova - abbiamo studiato la presenza dello iodio nel latte sia a livello di stalla (verificando l'effetto dell'alimentazione delle vacche da latte sul contenuto di iodio nel latte medesimo), sia a livello di trasformazione, studiando il comportamento dello iodio presso la Latteria Soligo, valutando gli effetti dei differenti trattamenti tecnologici sul latte, arrivando a definire il latte vaccino come fonte naturale di iodio. In questo modo andiamo a coprire un divario storico su questo microelemento, dando particolare risalto all'aspetto positivo dell'assunzione del latte quale strumento per fortificare la presenza dello iodio che è legato alla sfera ormonale e nella salute dell'uomo, in particolare alla sfera legata al benessere della tiroide. Dopo l'autunno andremo a somministrare a delle categorie di consumatori particolarmente sensibili in relazione alla carenza di iodio (e quindi al metabolismo della tiroide), il latte della Latteria Soligo, in collaborazione con il dipartimento DIMED dell'università di studi di Padova per verificare come un consumo regolare di latte possa essere utile per la salute del consumatore e il benessere della tiroide”.
“Con i nostri studi, abbiamo evidenziato come il consumo quotidiano di latte abbia notevoli, importanti benefici nutrizionali, tra cui quello di fornire lo iodio, che è necessario in tutte le fasi della vita, in particolare durante la gravidanza, durante l'allattamento e nei bambini – ha poi spiegato Caterina Mian, professore ordinario di endocrinologia all'azienda ospedale di Padova Unità Operativa Complessa di Endocrinologia - Dobbiamo anche ricordare che in gravidanza e in allattamento il fabbisogno di iodio aumenta e che questo elemento lo possiamo ottenere solo con gli alimenti; i migliori alleati per avere un adeguato apporto di iodio sono il sale iodato ed il latte. Quando abbiamo poco iodio alla nostra tiroide cosa succede? Succede che si ingrandisce, diventa grande, si sviluppa il gozzo, si sviluppano i noduli e poi si possono sviluppare anche problemi molto gravi. Tutte queste sono malattie sociali che interessano una fetta molto importante della nostra popolazione. Quindi quello che vorremmo sottolineare oggi, è che pochi semplici e salutari accorgimenti dietetici, in particolare l'utilizzo del latte e dei latticini, sono importanti per ridurre la frequenza di queste patologie così frequenti all'interno della nostra popolazione”.
“Il latte è una fondamentale fonte di proteine di altissima qualità, le proteine del latte sono le migliori proteine in assoluto per l'uomo – ha proseguito Dott. Francesco Francini, Direttore UOC Dietetica e Nutrizione Clinica Az. Ospedaliera Padova – Inoltre, il latte è una fonte di vitamina, vitamina del complesso B, vitamina A e di alcuni minerali. Per esempio, è una fonte importantissima di calcio e di iodio. Il latte e derivati del latte come yogurt e formaggi, tra l’altro, si sono dimostrati preventivi nei confronti delle malattie cardiovascolari e a volte anche oncologiche nei principali studi epidemiologici sull'argomento svolti a livello mondiale. In pratica la parte di popolazione che assume più latte e mangia più formaggio ha una mortalità inferiore per malattie cardiovascolari. Questo a dispetto di tutta una serie di cattive informazioni che in questi anni hanno fatto pensare che latte e formaggi, proprio perché contengono alcune tipologie di grassi saturi, potessero essere pericolose perché potrebbero incentivare il rischio di infarto e il rischio cardiovascolare. Oggi possiamo affermare, dopo studi portati avanti per molti anni, che è vero esattamente il contrario, il latte e i derivati del latte sono preventivi”
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