Oggi Domenica
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In mezzo alla gente

La riflessione sulla Parola di Dio domenicale.

In mezzo alla gente

Domenica 22 gennaio - III del tempo ordinario - anno A - terza settimana del Salterio - colore liturgico verde Is 8, 23 - 9, 3; Sal 26; 1Cor 1, 10- 13. 17; Mt 4, 12-23

Il Signore è mia luce e mia salvezza

Lasciata la quiete isolata del paesino di Nazareth, Gesù sceglie, per l’inizio della sua missione, la città: un autentico porto di mare. Cafarnao, infatti, è una cittadina piena di vita e di attività con tanta gente in movimento, indaffarata e movimentata nella pesca e nel commercio. Già il profeta Isaia aveva annunciato: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia”. Gesù sceglie di stare con la gente, proprio là dove la gente vive e lavora, là dove l’uomo sente più pesante la fatica del vivere.

La “Galilea delle genti” era una terra di confine per Israele ed era anche luogo di contaminazione con gli stranieri pagani. Gesù a Cafarnao invita tutti alla con- L versione, cioè a cambiare mentalità, a un radicale capovolgimento del proprio modo di pensare e di vedere la realtà. Il punto decisivo da cambiare è il pensiero dell’autosufficienza: certo chi pensa di essere capace da sé e di salvarsi con le proprie forze, non riesce a cogliere la bellezza dell’intervento divino e non è pronto ad accoglierlo. Simon Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni stanno facendo il loro lavoro. Un mestiere duro, quello del pescatore, un’arte che addestra alla pazienza e all’attesa. Gesù li raggiunge proprio lì, nel luogo della loro fatica quotidiana.

Mi ha sempre stupito questa scena: il primo incontro di Gesù con i suoi discepoli non avviene nella sinagoga o nel tempio, ma sulle rive del lago, in pieno lavoro. È qui che gli ignari futuri discepoli, che ancora stringono nelle mani callose le reti della pesca, sentono per la prima volta la voce di Gesù e incrociano il suo sguardo. Basta una parola: “Seguitemi”. Le reti scivolano fuori dalle mani. Così tutto inizia. “Vi farò pescatori di uomini”. Vi farò esperti del cuore dell’uomo, imparerete come ascoltarlo, come rispondere alla sua fame di libertà, di felicità, di amore. Raccoglierete uomini per la vita. Li porterete dalla vita sepolta alla vita nel sole. È veramente grandiosa questa partenza: Gesù non espone una dottrina, non interroga sui dieci comandamenti, non chiede se sono fedeli alle preghiere. Niente di tutto questo! Gesù invita a stare con Lui!Questo è il centro.

Questo è il punto. L’esperienza della nostra fede parte da qui, da questa chiamata a stare con Lui, a camminare in sua compagnia, a nutrirci della sua Parola, a godere di questo incontro. A volte – purtroppo – l’esperienza cristiana è ridotta a un miscuglio di cose da fare o non fare, come se tutto si risolvesse in un gigantesco gioco a punti, dove ti conquisti il paradiso se hai tutti i bollini appiccicati al posto giusto! La vita del discepolo, per fortuna, non è questo incubo…! La conclusione del brano di oggi è una sintesi affascinante della vita di Gesù. Camminava e annunciava la buona novella, camminava e guariva la vita. Gesù cammina verso di noi, gente delle strade, incontro a noi, gente dalla vita ordinaria e mostra con ogni suo gesto che Dio è qui, con amore. È l’inizio di una storia e di una vita nuova. È la storia degli apostoli, ma, se noi lo vogliamo, può diventare anche la nostra storia. Che cosa è richiesto a noi per accogliere la luce che viene da Gesù? La capacità di stupore. Di aprire gli occhi e di vedere la rivelazione così radicale e semplice: l’umano è il luogo di Dio.

Don Piergiorgio Sanson

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