Don Dionisio Ragazzon – Pastore amato
Massimo Bazzo, Alessio Magoga, Anna Menegaldo, Gianni Tonon, Don Dionisio Ragazzon – Pastore amato, L’Azione, Vittorio Veneto 2023
«Questo lavoro su don Dionisio Ragazzon (1913-1982) – scrivono gli autori nell’Introduzione – nasce in occasione del quarantennale della sua morte come tributo d’affetto e di riconoscenza nei confronti di una persona straordinaria, di cui si vuole preservare e tramandare la memoria, nella convinzione che la sua esistenza meriti di essere conosciuta e ricordata, non solo per tutto il bene che ha compiuto, ma anche perché il suo stile di vita essenziale, la sua solida fede e la sua costante attenzione alle persone hanno ancora molto da insegnarci e sono, come direbbe Dante, testimonianza di “come l’uom s’etterna”».
Questo libro si sarebbe dovuto scrivere molto tempo fa – riconoscono ancora gli autori – quando erano ancora in vita moltissimi testimoni che lo hanno conosciuto: testimoni che, nel corso del tempo, ci hanno progressivamente lasciato, portando con sé i loro preziosi ricordi. Inoltre, un tempo c’erano anche più documenti disponibili, documenti che spesso, nel corso degli anni e dei cambi di parroco, sono andati perduti. Si è così lavorato con quanto è rimasto e questo crea inevitabilmente dei vuoti nella ricostruzione della vita di don Dionisio, vuoti non sempre colmabili...
La biografia di don Dionisio si intreccia con le vicende di un intero paese e con l’evoluzione della società nel secondo dopoguerra, così scrivere di lui ha comportato anche ricostruire il clima di un certo periodo storico. I dati su don Dionisio che si potranno leggere in questo testo, sono stati ripartiti in quattro sezioni: 1. la famiglia; 2. il cammino verso il sacerdozio; 3. il servizio a Mosnigo; 4. il servizio a Bibano. Ognuna di tali sezioni è stata ulteriormente suddivisa in brevi capitoletti monotematici per rendere più agevole la lettura.
All’interno di ogni sezione si è seguito, il più possibile, il criterio cronologico, anche se non in modo assolutamente rigoroso, dato che certi argomenti si estendono per più anni o chi li riferisce non sempre ricorda con precisione le date. Gli autori hanno scelto di parlare di lui al presente e non al passato, perché la sua presenza è ancora molto forte a Bibano: in quasi tutte le case continua a essere esposta la sua immagine e tutti lo ricordano ancor oggi con affetto e nostalgia.
La base del lavoro è soprattutto archivistica, in modo da dare dei riferimenti precisi e documentati ai vari avvenimenti, ma gran parte di quanto è riportato nasce dai ricordi e dalle testimonianze di quanti hanno conosciuto, direttamente o indirettamente, don Dionisio. Ogni testimone ha dato quanto poteva: a volte racconti lunghi e circostanziati, pieni di particolari e riferimenti, altre volte brevi frammenti di singoli episodi che però, unendosi ad altri frammenti, hanno contribuito a creare il quadro generale.
Per quanto riguarda il lavoro di ricerca e di stesura, ognuno degli autori ha dato un suo particolare contributo, legato agli interessi e alle personali inclinazioni: don Alessio, che ha dato impulso all’avvio del progetto – già da molti anni nel cassetto – di un libro su don Dionisio, ha avuto un ruolo di coordinamento, fin dall’inizio, e ha fornito preziosi contatti; Anna ha fatto indagini negli archivi parrocchiali e si è concentrata sulla raccolta di testimonianze e la stesura del testo; Massimo e Gianni hanno fatto anch’essi indagini nei vari archivi e si sono occupati del materiale iconografico.
Al di là del contributo di ognuno, questa ricerca su don Dionisio va considerata come un’opera collettiva e non sarebbe stata possibile senza la felice sinergia e unità di intenti di chi vi ha lavorato. È stato inoltre importante il contributo della parrocchia di Bibano, nella persona del suo parroco don Celestino Mattiuz, che ha dato libero accesso all’Archivio parrocchiale e ha appoggiato l’iniziativa fin dall’inizio.
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