BELLUNO: impennata di casi di Coronavirus
I dati elaborati dall'Amico del Popolo
L'annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato all’improvviso stasera, lunedì 9 marzo: non solo la Lombardia e un pugno di province (tra cui le venete Venezia, Padova e Treviso) devono attenersi alle misure più strette per il contenimento del coronavirus Covid-19, entrate in vigore ieri, ma l’Italia intera. Il decreto sarà presto diffuso. Significa che anche la provincia di Belluno dev’essere considerata “blindata”: niente spostamenti fuori provincia (né ingressi da fuori), obbligo di limitare anche gli spostamenti interni alla provincia, scuole chiuse fino al 3 aprile e moltre altre misure che possono essere riassunte in un imperativo: state a casa. Chi contravviene può essere punito anche con l’arresto.
In provincia di Belluno la diffusione del coronavirus intanto non si arresta, anzi. Ma i numeri sono più contenuti rispetto ad altre “zone calde” del Veneto. La confinante Treviso, per esempio. Il 9 marzo si è impennato il numero delle persone in isolamento domestico, chiuse in casa, senza contatti con l’esterno. Non è detto che siano malate né positive, però ci sono motivi che spingono a usare particolare cautela, per sintomi sospetti o soprattutto per contatti con persone positive. Ci sono anche i primi due ricoverati in terapia intensiva. Nel grafico sotto il titolo abbiamo evidenziato le linee di tendenza della diffusione del morbo. Nella tabella qui sotto i numeri del coronavirus Covid-19 in provincia di Belluno dall’inizio di marzo a oggi.
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