FOLLINA: gli scout d‘Europa in presenza!
La proposta educativa sempre molto apprezzata
Non è stato semplice, perché i protocolli anti-Covid 19 sono assai restrittivi, ma gli scout d’Europa (Fse) di Follina da metà settembre hanno ripreso le attività in presenza. Gli oltre venti capi, coordinati dalla capogruppo Roberta Della Bella e dal vice Mauro Pratillo, hanno voluto così rispondere alla forte richiesta di incontro, relazione e gioco, manifestata da tanti bambini e ragazzi che da fine febbraio in poi hanno dovuto interrompere le attività del sabato pomeriggio e in estate hanno visto annullati i mitici campi.
La decisione di riprendere non è stata presa a cuor leggero perché le regole anti-contagio da rispettare sono tante: mascherina (Fse ne impone l’uso anche durante le attività all’aperto), distanziamento, dichiarazioni, sanificazioni continue. E poi c’era il dubbio: le famiglie si fideranno a mandare ancora i figli a scout? Ebbene, la risposta è stata sorprendente. Qualcuno non si è ripresentato a settembre per comprensibili timori, ma altri si sono aggiunti nelle varie branche che arrivano a numeri molto impegnativi tra gli esploratori (27) e le guide (una ventina). Ma anche i lupetti (una quindicina) e le coccinelle (una decina) sono ben ripartiti. Insomma, in Vallata e nel Quartier del Piave, c’è voglia di scoutismo.
In queste settimane ci si prepara al Natale
Il nuovo anno sociale è iniziato con una ridistribuzione degli incarichi tra i capi e questo ha portato nuovo entusiasmo. Lo si sta vedendo nelle attività in preparazione al Natale. Brillano in particolare gli esploratori impegnati in una gara tra squadriglie tra chi realizza le migliori corone dell’Avvento e i più originali alberi di Natale. Le guide, invece, stanno preparando una veglia sul tema della relazione mentre le coccinelle realizzano dei presepi da portare in famiglia. I lupetti stanno approfondendo i segni dell’Avvento e cureranno un presepio. Dall’Immacolata le scolte stanno seguendo le tracce di Maria riflettendo sulla sua vita fatta di servizio. Infine il clan, impegnato in una veglia ispirata al sussidio diocesano “Avvento in rete”.
Niente campi invernali
Naturalmente saltano i campi invernali, mentre per quelli estivi non si è ancora deciso: «C’è la questione sicurezza - annota Roberta - ma soprattutto vogliamo vedere come crescono i gruppi in questo periodo: se matureranno delle buone relazioni, allora si potrà ragionare anche sui campi». Sicuramente i ragazzi ce la metteranno tutta, perché il fuoco di bivacco, le notti sotto le stelle e le tante attività all’aperto, quest’anno sono mancate a tutti. FC
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