REVINE: tutela laghi, Zanoni contesta Da Re
Il consigliere Pd attacca il negazionismo della Lega
“Ho letto con piacere e anche un po’ di sorpresa l’allarme lanciato sui laghi di Revine dall’europarlamentare ed ex segretario regionale leghista Da Re: la deossigenazione è un fenomeno grave, una delle tante conseguenze dei cambiamenti climatici. Fino a ieri erano negazionisti e liquidavano i giovani che scendevano in piazza a protestare come ‘gretini’; oggi, forse, iniziano ad aprire gli occhi”. Ad affermarlo è Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, riprendendo le dichiarazioni di Gianantonio Da Re che ha presentato un’interrogazione all’Europarlamento sottolineando la preoccupazione per le forti diminuzioni delle concentrazioni di ossigeno in laghi e bacini idrici.
“Condivido in pieno la sua posizione, però dovrebbe fare la propria parte quando è chiamato in causa ed essere coerente fino in fondo: lo scorso ottobre il Parlamento europeo ha approvato un emendamento per ridurre del 60% entro il 2030 le emissioni climalteranti; gli esponenti della Lega, così come quelli di FdI e Forza Italia hanno votato contro. Finora a Bruxelles, come a Roma e Venezia, il surriscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici non hanno mai rappresentato una priorità per il Carroccio: secondo uno studio di Climate Action Network che raccoglie le Ong che si occupano di queste tematiche, la Lega è il peggior partito fra tutte le delegazioni italiane all’Europarlamento, con un punteggio dello 0,8%. Non è una novità - sottolinea Zanoni - A Bruxelles nell’ottobre 2016 si votò per ratificare l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici: tutti i nostri rappresentanti si schierarono a favore tranne i cinque leghisti tra cui l’attuale segretario nazionale Matteo Salvini e Lorenzo Fontana, fino a pochi mesi fa segretario regionale della Lega Veneta. Sorprende quindi la ‘folgorazione sulla via di Damasco’ dell’onorevole Da Re: ci auguriamo non sia un episodio isolato, anche se i precedenti non sono incoraggianti”.
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