VALBELLUNA: Cantina De Bacco, premio internazionale tra i vini resistenti
Al concorso internazionale Piwi con il Solaris
Importante riconoscimento per l’azienda vitivinicola De Bacco, nome di punta dei viticoltori di Confagricoltura Belluno. La cantina feltrina ha vinto la medaglia d’oro al Premio Piwi Wine Award 2020, concorso internazionale riservato a vini ottenuti da vigneti resistenti ai funghi e che consentono una significativa riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari. Ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento è il vino Solaris 2019, frutto di un vigneto ibrido di origine tedesca che è naturalmente resistente alle malattie e si adatta molto bene ai climi freddi.
Al Premio, che si svolge a Frasdorf, in Germania, hanno preso parte 413 vini provenienti da 15 Paesi europei. Il Solaris 2019 si è aggiudicato l’oro nella sezione dei vini bianchi grazie alla sua personalità forte, che Marco De Bacco, titolare dell’azienda, definisce «tipicamente di montagna»: un vino impegnativo, che fa 14 gradi, con una spiccata acidità e un ricco bouquet floreale caratterizzato da note di pesca, albicocca, melone, ananas e nocciola.
«Siamo orgogliosi, perché questo vino è stato la prima prova di vinificazione da un ettaro della varietà Solaris piantato qualche anno fa», spiega De Bacco. «Siamo stati i primi a portare i vini resistenti in provincia di Belluno, ci abbiamo creduto e continuiamo a investire con convinzione perché si tratta di una grande opportunità per coltivare viti in zone bellunesi dove la viticoltura tradizionale sarebbe impraticabile o poco remunerativa a causa delle condizioni climatiche o dei pendii proibitivi. Con i vigneti resistenti, che si prestano a climi freddi e sono naturalmente inattaccabili dalle malattie funginee, recuperiamo territori che altrimenti resterebbero incolti e abbandonati e inoltre incontriamo le richieste di un mercato che è sempre più orientato verso coltivazioni sostenibili, con trattamenti ridotti o addirittura inesistenti come nel caso del nostro Solaris».
Il Solaris garantisce una produzione di 100 quintali di uva per ettaro. Quindi, per De Bacco, si tratta potenzialmente di 10.000 bottiglie. In tutto la cantina feltrina ha 20 ettari di vigneti, al 90 per cento di vigneti autoctoni Pavana e Bianchetta, con uve anche di altre aziende agricole che vengono vinificate da De Bacco. «Siamo partiti nel 2008, prendendo in gestione il vigneto che era di nonni e bisnonni in Rive Mugnai, di duemila metri. Poi abbiamo piantato altri vigneti, fino ad arrivare a 10 ettari. Il grande salto lo abbiamo fatto quando abbiamo ristrutturato la vecchia stalla di famiglia a Feltre, in località Tomo, realizzando una grande cantina con barricaia che ci consente di vinificare, imbottigliare e stoccare anche vini per conto terzi. Non appena l’emergenza Covid sarà finita inaugureremo il nuovo punto vendita».
«C’è molto fermento attorno alla viticoltura eroica», spiega Enzo Guarnieri, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Belluno e vicepresidente di Confagricoltura Belluno, «sia da parte dei produttori che sono in continua crescita, sia da parte degli esperti e degli addetti ai lavori, che apprezzano la tipicità e la qualità di queste produzioni. Enoteche, ristoranti e gastronomie richiedono i nostri vini e anche il consorzio Coste del Feltrino sta crescendo grazie al coraggio e alla caparbietà di alcuni viticoltori che hanno portato alla riscoperta dei vitigni autoctoni locali e, successivamente, dopo numerose sperimentazioni e prove in campo, hanno aggiunto al regolamento del Consorzio alcuni vitigni internazionali, che si sono adattati molto bene al terreno e al nostro clima dolomitico».
Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, sottolinea che «anche la Regione Veneto sta spingendo verso una viticoltura sostenibile, anche per evitare conflittualità sul territorio che insorgono quando i vigneti sono vicini alle case e alle scuole. Lo sviluppo della viticoltura può giocare un ruolo importante nel turismo in provincia di Belluno: i vini di montagna possono avere un traino importante nei percorsi esperienziali e turistici che rientrano nella grande partita dell’enoturismo». (fonte L'Amico del Popolo)
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