CHIESA DI PALCODA m 628
Val Tramontina – Prealpi Carniche
Redazione Online
29/05/2016

Pàlcoda è ricordata come una solatìa borgata piena di vita, che ha goduto un passato se non florido sicuramente di buona condizione di vita a dispetto dell'impressionante isolamento rispetto alle valli principali. Formatasi verso la metà del XVII secolo il numero di abitanti arrivò a circa 200. C'era la chiesa ancora visibile e restaurata, un forno per il pane, una fornace per la calce e si svilupparono varie attività artigianali. Tra il 1700 e il 1800 cominciò il suo declino e l'ultima famiglia abbandonò il paese qualche anno prima della seconda Guerra Mondiale.

Itinerario: Da Tramonti di Sotto, imboccare la strada verso località Comesta, dove si parcheggia. Proseguire sino a giungere al greto di un torrente, che una volta attraversato condurrà sulla mulattiera per Tamar, bivacco Valmerin (m 660), tra pino silvestre e faggi. Attraversate le vestigia delle antiche abitazioni, seguire la carrareccia per un breve tratto verso sinistra fino a raggiungerne il punto più elevato in corrispondenza di un ampio spazio prativo sulla destra, che si attraversa fino a giungere ad una forcellina scoscesa (m 663) situata sulle pendici del monte Brusò. Trovati quindi sul sentiero CAI n.831a che porterà, attraversando più volte alcuni alvei degli affluenti del torrente Chiarzò, fino alla meta, rappresentata dai ruderi di Palcoda, dove tra i brandelli di muro segnati dal tempo, si capirà molto delle condizioni di vita difficili delle popolazioni che qui risiedevano, nella più completa solitudine ed isolamento dal mondo. Il ritorno avverrà ridiscendendo il medesimo sentiero che ha condotto a Palcoda, svoltando però al bivio della forcella (m 663) non verso Tamar, bensì verso Tramonti.

Dislivello: m 600

Tempo di percorrenza: ore 4 AR

Difficoltà: E

Cartografia: Tabacco n. 028

Altro accesso da Campone si risale il torrente Chiarzù attraversandolo più volte entrando in acqua anche fino a metà coscia.